mercoledì 4 febbraio 2015

Cuvée Saint Gilloise - Cantillon

Eccoci di nuovo a parlare di Belgio, più precisamente di birre acide, di lambic e più precisamente di uno dei birrifici più famosi e a me più cari.
Fino a 6 anni fa, non sapevo nemmeno cosa fosse il lambic.Alla prima bevuta quasi sputai la birra che avevo nel bicchiere, convinto che questo stile non faceva affatto per me.L'amore per i lambic arrivò pian piano, grazie a un viaggio in Belgio e con l'aiuto e i consigli di 2 amici amanti di questo genere di birre.Cantillon, 3 Fonteinen, Oude Beersel e non, beh cosa chiedere di più???Ora non ne posso fare a meno amo queste birre, meglio se bevute in compagnia.
Parliamo oggi di una birra che adoro, cosi come il birrificio che la produce, Cantillon, una mecca a Bruxelles, almeno una volta nella vita ci dovete andare, se poi avete la fortuna come me di fare per ben 2 volte il tour con il birraio Jean o suo padre Jean Pierre, è tutta un'altra storia.
La Cuvée Saint Gilloise, 5 ° prodotta la prima volta nel 2004 per festeggiare il centenario del primo scudetto vinto dalla “Union St. Gilles” football club di Bruxelles (squadra del cuore di Jean Van Roy)  e si trattasi di un omaggio piuttosto particolare in quanto è una delle rare volte in cui un produttore simbolo ed alfiere della tradizione si cimenta a sperimentare.Inizialmente si chiamava Cuvée De Champion, poi visti i tristi risultati conseguiti dalla squadra, ribattezzata appunto Cuvée Saint Gilloise.

Trattasi, quindi, di un geuze anomala in quanto vi è l’utilizzo di luppolo fresco (Hallertau) aggiunto a freddo al lambic che ha maturato per due anni in botti di quercia; l’aspetto è  un invitante  giallo leggermente ambrato e poco velato. La schiuma bianca, fine e abbastanza persistente.
Al naso l’aroma è soprendentemente diverso rispetto a quel che mi sarei aspettato, una bel profumo di vegetale accompagna sentori che richiamano l’uva bianca a cui si aggiunge una fantastica nota terrosa, arriva poi un leggero tocco  floreale (rosa) ed un accenno legnoso di quercia.Solo in fondo si percepiscono sentori brettati.
In bocca il corpo è medio con poca carbonazione, i gusti sono prevalentemente citrici con un amaro vegetale che va a fare da ottimo complemento all’acidità, ben presente ma non eccessiva. Finale secco, persistente e caratterizzato da note agrumate (buccia d’arancia). Una bella geuze, secca e rinfrescante e sarà interessante riprovarne una debitamente invecchiata tra qualche annetto, o meglio ancora dopo una decina d'anni in modo da valutare l’evoluzione del gusto luppolato, decisamente insolito per questo stile birrario, con una sicura attenuazione dell'amaro.
Conservare in posizione orizzontale.
Servire a una temperatura di 10°.

ABBINAMENTI: ottima come aperitivo, si sposa bene, con il pesce, molluschi e con i formaggi erborinati.

Formato 75 cl     5 % alc/vol             Pagata 12 euro in birreria specializzata







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