Ecco il mio ultimo articolo per il Giornale della Birra.
Oggi facciamo un salto in Sardegna, nel cagliaritano per farci aprire le porte per voi da Graziano del Birrificio Scialandrone. Buona lettura.
Ciao Graziano, ci racconti chi sei e come nasce
la tua passione per la birra?
Mi chiamo Graziano Melis, cagliaritano di 56 anni che,
dopo una ventina d’anni da operaio metalmeccanico, decide di cimentarsi a
livello professionale con la produzione di birre artigianali. La passione nasce
a partire dagli anni 80 del secolo scorso con le prime bevute delle cosiddette
birre “speciali” e la scoperta delle prime etichette artigianali. Ma solo con
i primi anni 2000 ho voluto approfondire la conoscenza della materia con corsi
di degustazione a vari livelli e produzione casalinga con i kit per home
brewer. Col tempo sono passato a migliorare sia le conoscenze tecniche che le
varie strumentazioni casalinghe per la produzione all grain. Ho avuto modo di
conoscere in quel periodo le realtà associative brassicole della mia regione
facendo parte prima degli HBS di Cagliari e poi, come socio fondatore, di
Fermento Sardo di Olbia di cui sono stato segretario e in seguito vice
presidente.
Dove e quando nasce il
Birrificio Birra Scialandrone?
Birra Scialandrone nasce nell’ottobre del 2014
come beer firm. Inizialmente ospitato per le mie produzioni presso il
birrificio Horo di Sedilo, piccola ma dinamica realtà dell’Oristanese, dove il
birraio ed amico Sergio Ciulu mi ha dato la possibilità di produrre in prima
persona. Negli anni sono stato ospitato anche da altri birrifici, Hibu a Burago
di Molgora in Brianza, Mediterraneo a Carbonia e Zemyna a Nuoro. Nel 2019 parte
il progetto di acquisto dell’impianto di produzione e a giugno del 2020 partono
le prime produzioni.
Da cosa prende il nome il birrificio e com’é
strutturato?
Il nome Scialandrone è stato preso in prestito da
un vecchio gioco di carte tipicamente cagliaritano. Nel logo vengono
rappresentati dei tappi di birra che nel gioco venivano usati come segnapunti o
fiches e tre carte, asso, sei e sette, che sono il punteggio più alto del
gioco. Essendo io nato nel ‘67 mi sembrava che questa simbologia fosse la perfetta
rappresentazione del mio brand. La struttura del birrificio è abbastanza
semplice. Impianto da 500 litri a tre tini Polsinelli con alcune modifiche
apportate nel tempo, e una cantina di 2000 litri su tre fermentatori per una
produzione annua di 90/100 hl.
Quali birre produci attualmente e quali speri di
realizzare prossimamente?
Attualmente produco 7 tipologie di birra. Una Saison da 5,5% Bagonki e una Blanche da 5% Brentemmongia per quanto riguarda il Belgio. Una pils da 4,9% Barrosa e una Heller Bock da 7,1 % Morti pillosa per la Germania. Una Bitter da 4,6 % Conchebbagna, una Stout da 4,6% Tzurrundeddu e una APA da 4,6% (12.4.70) per gli stili anglosassoni.
Produciamo anche una birra in esclusiva per un locale di Cagliari, la Rainbow una pale ale da 4,8 %. Per il futuro sto progettando due nuove ricette, una Pale Ale e una Session. Non mi dispiacerebbe avere in gamma anche una Imperial Stout.
Guardiamo al futuro, cosa ti aspetti e dove vuoi
arrivare?
Bella domanda. Per il futuro la speranza è quella
di consolidare il nostro marchio, anche se i segnali che arrivano dal settore
non sono particolarmente rosei. Però credo nei miei prodotti e ho riscontri
positivi dai clienti, sia da quelli “navigati” che dai “neofiti” della birra. E
questo è abbastanza per proseguire nel nostro progetto. Il prossimo obiettivo
di Scialandrone è quello di lavorare per la creazione di una tap room o un
locale di mescita delle nostre birre extra birrificio.
Un’ultima domanda, la più difficile. Ci sono una
birra e un luogo che più ti stanno a cuore?
Sicuramente negli anni sono passate tante birre e
ho frequentato tanti pub, però ho una certezza per quanto riguarda il locale
del cuore: Al Merlo Parlante di Cagliari, la prima birroteca della Sardegna.
Vera e propria palestra per tutti gli appassionati di birra. Una scelta
sconfinata tra bottiglie e spina dove trovare sempre le ultime novità e i nuovi
birrifici. Per quanto riguarda la birra del cuore, anche qui potrei nominarne
tante ma eleggo a mia preferita la XX birrer di De Ranke, soprattutto se alla
spina.
Info e contatti: www.birrascialandrone.it/