mercoledì 16 giugno 2021

Dal cuore dell’Abruzzo : Birrificio Fermento Marso - Intervista




Eccoci qui con un nuovo articolo. Questa volta vi porto nella Marsica, nell’entroterra abruzzese, dove da pochi anni ha sede il Birrificio Fermento Marso.
Abbiamo contattato Stefano, fondatore e birraio che ci racconterà la sua storia oltre a quella del suo giovane marchio.

Ciao Stefano e benvenuto sul Giornale della birra. Ci parlo di te e di come ti sei avvicinato al mondo della birra?


Ciao Christian, grazie mille per lo spazio che hai scelto di dedicarci, è un piacere essere sul Giornale della Birra.
La mia storia da birraio nasce, come in buona parte dei casi tra i fumi delle pentole in cucina,
mi sono approcciato ai fermentati per la prima volta sul finire del liceo per poi scoprire la birrificazione vera e propria per merito di un amico che mi ha insegnato, il tutto ormai 10 anni fa.

 

                 

 

Da qui la voglia di credere in questo progetto, Birrificio Fermento Marso. Quando nasce e com’è strutturato. 


L’idea di creare un mio birrificio, Fermento Marso appunto, nasce intorno al 2013, ero in crisi con i miei studi universitari perchè non sentivo reale appagamento.
Allo stesso tempo la passione per la birra era già cresciuta enormemente e avendo avuto a possibilità di frequentare Birra del Borgo e conoscere Leonardo, iniziava a prendere forma l’idea di “seguire il suo esempio” e dedicarmi alla birra a tempo pieno.
Solo dopo aver conseguito però il diploma da Birraio presso l’istituto DIEFFE di Padova, nel 2015, il birrificio diventa un progetto realizzabile, dove ho scelto di investire tempo nella formazione perchè non ritengo ci sia spazio per l’improvvisazione in questo mondo.
L’impianto ci è stato consegnato sul finire del 2016 e tra rilascio della licenza e lavori di ammodernamento siamo stati nelle condizioni di brassare la prima birra a Settembre 2017. Contestualmente abbiamo aperto al pubblico il nostro spaccio aziendale che è stato presto riconvertito anche a Tap-room, pur non avendo somministrazione di alimenti.
Parlo al plurale perchè Fermento Marso è animato non solo dal mio lavoro ma anche da quello di Lorenzo, mio assistantbrewer e amico.


La tua esperienza in Inghilterra ti ha portato a sviluppare diverse birre in stili anglosassoni. Quali birre producete attualmente? 


Le birre anglosassoni sono sempre state la mia vocazione, non solo in termini organolettici e gustativi ma soprattutto come filosofia.
Un modo di produrre e consumare birra molto diverso da quello a cui siamo abituati e che sento molto mio.
A oggi produciamo, cercando di essere il più fedeli possibile alla tradizione, Ordinary Bitter, Robust Porter, English IPA, WeeHeavy e WinterWarmer.
Completano la lista una birra di frumento fatta con Grano Solina, Tripel, American IPA e Kweik Session IPA.
 

                   

 

Una birra con Malto 100 % italiano e altri prodotti del tuo territorio dunque , penso in futuro di fare una birra tutta made in Italy o impiegare altri ingredienti delle tue zone in qualche ricetta? 


E ‘ di quest’anno la scelta di implementare tutte le ricette del birrificio con malto Made in italy.
Lo scorso anno abbiamo avuto modo di conoscere una promettente realtà che si è da poco affacciata sul panorama della maltazione italiana e abbiamo subito creduto nelle sue potenzialità e qualità.
Fino a questo momento abbiamo lavorato con diversi prodotti km0, primo fra tutti il Grano Solina, antica varietà di grano tenero di montagna abruzzese, ma anche diversi tipi di miele locale e canapa.
Sarei davvero felice di realizzare una birra 100% italiana, ancor di più 100% abruzzese ma questi sono passi che vanno fatti uno per volta, la direzione è questa, basta seguirla.


Il 2020 ma anche questa prima parte di anno non sono stati certo dei migliori. Come state superando questo periodo di chiusure e restrizioni?


Certamente il 2020 non è stato l’anno che mi aspettavo, nonostante il piccolo incremento nella produzione la resa della stessa ha subito l’effetto della totale assenza di somministrazione nel periodo estivo.
Stesso discorso lo possiamo fare per l’anno in corso. Stiamo continuando a lavorare, cercando di anticipare il lavoro che potrebbe rivelarsi necessario se l’estate dovesse essere positiva, così da avere una migliore gestione dei tempi.
E’ dura ma noi siamo birrai, non molliamo mai.

 

                 

 

Progetti futuri o sogni nel cassetto?


Ebbene si, ci permettiamo di avere qualche piccolo progetto per quest’anno.
Uscirà una nuova birra in autunno, non voglio spoilerare ma posso dire che sarà un connubio tra la mia passione per le birre anglosassoni e la materia prima che tutto il mondo ci invidia….
Sogni nel cassetto? Aprire un locale brandizzato nel mio paese ma c’è tempo ancora.

 

Un ultima domanda. Scegli una birra e un locale/ birrificio  che più ti stanno a cuore. 


Domanda difficile, devo molto del mio percorso a Leonardo di Vincenzo, per me è stato un modello con la sua BdB agli inizi degli anni ’10.
Oggi però guardo a Opperbacco e Anbra come i birrifici che più ho a cuore, tanto per la loro qualità quanto per il rapporto di stima e amicizia che ho con i rispettivi staff.

 

Maggiori informazioni: www.fermentomarso.it

giovedì 10 giugno 2021

Recensione birre Malcantone Brewery

Eccoci finalmente con le prime tre birre assaggiate del birrificio bolognese Malcantone Brewery .

Situato fuori Bologna a Ozzano dell'Emilia, ha aperto i pattenti proprio in piena pandemia Covid.
Produzione dedita alla birre a bassa fermentazione, ma non solo.



La prima birra è la Dragonfly una Keller Helles da 5 ° dal color oro con schiuma bianca e persistente.
Al naso note di malto, in bocca è ben equilibrata con corpo medio e poco amara.


Debbie è invece una Keller Pils di stampo cecoslovacco sempre da 5 ° dal colore dorato con schiuma bianca persistente e fine.
Al naso aroma fruttato e floreale.
In bocca sentori di cereale e un amaro finale persistente.




Infine la Ottovolante, una European IPA da 5.8 ° con luppolo Kazbek  dal color oro con schiuma bianca persistente e fine
Al naso note floreali e fruttate e in bocca è resinosa, agrumata e con leggeri sentori di frutta tropicale, decisamente amara nel finale.
Interessanti soprattutto le due Keller Pils ed Helles, molto equilibrate. Soddisfatto per questi primi assaggi.
Una più interessante dell'altra, puoi stapparle chiudere gli occhi e ritrovarti in un bier garten nei dintorni di Bamberga, ma la realtà è la periferia bolognese.



La Rooster è una Dunkles Bock da 6.4° color ambrato con riflessi rossastri, forte e con un carattere alto di malto, note tostate e di frutta secca, nocciola, caramello, ben maltata. Finemente amara nel finale.
Ben fatta!




La 44° 11 ° è una Helles Bock da 6.2° e per gli amanti del genere mi ha ricordato non poco la Bock di Ott. Color oro tendente all’ambrato, con cappello di schiuma bianca e persistente. Dominano i malti pils e vienna, note di miele millefiori, dolce e corposa, morbida in bocca. L’amaro di luppoli nobili tedeschi è ben bilanciato , bevuta molto scorrevole. Finale secco. Chapeau


Infine la Felix una Schwarbier da soli 5°
Birra scura a bassa fermentazione, dal colore ambrato scuro con riflessi rossi e bel cappello di schiuma color nocciola.
Delicatissime note di tostato ben equilibrate dai malti caramello, creano un misto di sentori cioccocafettosi, delicati e mai invadenti, ben bilanciati ed equilibrati. Amaro quasi nullo.
Una birra da colazione.
Soddisfatto!
Tutte le birre sono nel formato classico tedesco da 0.5 l.
Prossimamente vedremo di raccontarvi di più su questo birrificio e le sue birre.