Ci
stiamo avvicinando alla Pasqua, perchè non farlo con una birra dedicata a
questa festa??
Ormai di birre c'e praticamente
una per ogni ogni , per ogni ricorrenza, non solo birre di natale, ma anche
birre pasquali.
In un post precedente avevo già
parlato di una birra...quaresimale, la Fastenbier di Schlenkerla, oggi restiamo
ancora in Belgio, con quella che per me è la regina indiscussa delle birre di
Pasqua.
Le birre
di Pasqua o Easter Beer non solo esistono, ma rappresentano un capitolo birraio
che ha una storia.
Tradizione
vuole che i monaci d’abbazia del Belgio, per sopperire alla fame della quaresima,
preparassero delle birre primaverili piuttosto corpose: del resto, usualmente,
la birra viene definita pane liquido.
La tradizione di preparare delle cotte giusto in tempo per la Settimana Santa
si perpetua ancora oggi in molti luoghi d’Europa, soprattutto nei paesi scandinavi, dove
le Paske Øl sono
più leggere, ma anche in Germania e
in Inghilterra, dove lo stile
nordico, di solito, privilegia i sapori primaverili, dall’erbaceo al
floreale.
Parliamo, della De Dolle Boskeun, Della De dolle Brouwerij,
10 % alc/vol, una bella birra, quasi invernale come gradazione, (come la
Easter della Gouden Carolus: si vede che in Belgio la Pasqua è fredda, hanno
bisogno di un po’ di calore ).
E’ dedicata al coniglietto dei boschi (Bos-Keun) in
dialetto fiammingo se non vado errando, che si risveglia in primavera, ed è il
soprannome (pare per le orecchie) di Jo, uno dei due cofondatori del birrifcio,
fratello di Kris.
Malto pale, luppolo goldings, zucchero di canna durante la
bollitura, miele nella fermentazione, rifermentata in bottiglia.
Versiamola e vediamo, è quella del 2013 , colore dorato
carico, leggermente opalescente, schiuma cremosa ed imponente, a naso si
presenta molto elegante.
La prima
sensazione è lievito e crosta di pane, poi si inserisce un sottofondo
leggermente terroso, una speziatura soffusa e diffusa, e il miele, zucchero di
canna delle Mauritius sentori di banana e vaniglia.
Aroma fresco
dato anche dai luppoli inglesi Golding, lascia il palato fresco e pulito, senza
nessun sentore di ossidazione, con un finale molto equilibrato.
I gradi si
sentono tutti, fin dall’inizio, la potenza alcolica impressiona e caratterizza
l’assaggio, una'ottima birra.
A me è rimasta
in cantina 2 annetti e si è conservata alla grande, avrebbe potuto cambiare
leggermente colore e ossidarsi leggermente, ma direi di berla dell'anno
corrente , d'altronde chi mangia la torta di Natale in estate, quindi perché fare lo stesso con una birra di Pasqua?
Consiglio di servirla tra 8-10°
ABBINAMENTI: adatta a carni rosse e formaggi stagionate, ideale con piatti a base di uova per rimanere in tema pasquale
Formato 33 cl 10 % alc/vol
Pagata 4 euro in beer shop
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