Per introdurre la birra di oggi
bisognerebbe ripercorre la storia della Gose,
uno stile che ha rischiato di scomparire nel secondo dopoguerra dello scorso
secolo e che invece è rinato e sta diventando abbastanza popolare anche grazie
alla cosiddetta “rivoluzione delle birra artigianale”.
Ultimamente quasi tutti parlano di
luppolo, manate di luppolo, birre amare, profumi esotici e sentori a parer mio
fantastici...ma c'e qualche birra in cui il luppolo è quasi
assente, un antico stile che prevede la quasi assenza di questo
ingrediente, uno stile ancora poco conosciuto se non da una nicchia di veri e
propri beer-hunters: la Gose,
birra acidula e salata ma non meno beverina di una American Pale Ale.
La Gose è una birra ad alta fermentazione
composta principalmente da frumento, ma tre punti la differenziano da una
classica Weizen tedesca: utilizzo di un lievito poco caratterizzante, con bassa
formazione di esteri; presenza di spezie (sale e coriandolo), in contraddizione
al Reinheisgebot; acidità lattica dovuta a lattobacilli.
Il grado alcolico è basso intorno ai 5 °
al massimo, a naso il coriandolo domina e il sale aggiunge una certa mineralità
alla birra.
Tipiche della zona di Lipsia,
ma “nate” ufficialmente nel XVIII secolo nella non
lontana Goslar, nella Bassa Sassonia. Città famosa fin
dall’XI secolo
per le sue ricchissime miniere di rame, piombo, zinco, argento (dichiarate
dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità), lo era ancor di più per i suoi
cristalli di sale.
Ed è proprio il sale il protagonista di
queste birre, o almeno l’acqua naturalmente salina, usata dai primi birrifici
che brassarono queste birre.
A inizio novecento erano quasi ottanta i
locali dove veniva servita la Gose,
col passare degli anni e con le devastazioni della seconda guerra mondiale
provocarono la chiusura di tutti i produttori di Lipsia che suo malgrado torno
solamente nel 1986.
La Andreas Schneider Brauerei di
Weissenburg, in Baviera, nel 1995 produsse su commissione una Gose, e da quel
giorno il proprietario Andreas Schneider se ne innamoro a tal punto che
nel 1999 aprì a Lipsia un brew pub chiamato Bayerischer Bahnhof.
Il 19 Luglio del 2000, la nuova Gasthaus & Gosebrauerei
Bayerischer Bahnhof, venne
alla luce.Il birrificio produce anche una schwarz, una weisse e una
pils, oltre a varie birre a tiratura stagionale.
Veniamo ora alla nostra birra, Si presenta nel bicchiere con un
colore dorato intenso. Un ricco perlage risale il bicchiere alimentando quel
povero cappello di schiuma di mezzo centimetro.
Pulita, a naso l'aroma è forte, con sentori erbacei, floreali, di agrumi, di mela ed una
discreta mineralità leggermente salina, si sente appena la speziatura data dal
coriandolo.
In bocca prevalgono i sentori di pane e di miele, agrumi, qualche nota di banana e
coriandolo, e una leggera acidità data dal sale.
La chiusura è affidata ai luppoli che
delicatamente puliscono la bocca con un richiamo erbaceo.
Una birra semplice leggera, a mio avviso
fantastica, dopo una lunga giornata di lavoro non potevo che bere di meglio, a
mio avviso una birra rinfrescante e dissetante, con una discreta
carbonzione.Acido e salato in alternanza la rendono facile da bere anche a
legge, birra salata!!Ottima, peccato solo ce ne siano poche di Gose in
circolazione.Attualmente
solo quattro birrifici producono questo tipo di birra, e si trovano tutti in
Sassonia, il
già citato Bayerischer Bahnhof, la
Brauhaus Hartmannsdorf , la Brauerei Junge.
Consiglio di servirla fresca a 6-8°
ABBINAMENTI: senza ombra di dubbio si sposa benissimo con molluschi e crostacei.Consiglio di gustarla sola, in una calda giornata.
Formato 33 cl 4,6 % alc/vol Pagata 2,50 euro Beershop Bamberga
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