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mercoledì 2 agosto 2023

Bruxelles: la capitale della birra. Niccolo' Querci - Presentazione






Titolo: Bruxelles: la capitale della birra
Autore: Niccolo' Querci
Lunghezza: 312 pagine
Lingua: Italiano / Inglese
Data pubblicazione: 3 febbraio 2023


Disponibile su Amazon: LINK SHOP ( cliccare sul link )

Un libro dedicato interamente a una città, alle sue vie e ai suoi quartieri, stiamo parlando della città belga di Bruxelles, la capitale del Regno del Belgio.
E' questo il contenuto del libro scritto da Niccolo' Querci, bergamasco e laureato in relazioni Internazionali; vive e lavora a Bruxelles da oltre 10 anni.
Appassionato di birra ed in particolar modo alla trappista Orval, ha ottenuto la qualifica di Beer Sommelier presso la Beer&Cider Academy di Londra, membro di Cronache di Birra e fondatore di Taster Bruxelles, con cui orgaznizza tour e degustazioni in Belgio.
Vivere Bruxelles da italiano appassionato di birra, l'ha portato a scrivere un libro guida davvero molto dettagliato, adatto a tutti dai neofiti ai più esperti. 
Niccolo' vi prenderà per mano facendovi conoscere i 18 birrifici cittadini, oltre alle diverse beer firm brussellesi, senza dimenticare i migliori caffè o ristoranti presenti in città e nei quartieri limitrofi, con tanto di cartine e consigli sul come raggiungerli.


Ho visitato Bruxelles e la sua periferia una decina di volte, l'ultima nel Dicembre di ben nove anni fa, da allora di cose in campo birrario ne sono cambiate tanto, a partite dal numero dei birrifici presenti in città.
Ho chiuso gli occhi e mi sonogoduto il viaggio che Niccolo' ha saputo raccontarci in questo volume, ricco e dettagliato, con delle belle e interessanti interviste ai diversi birrifici.
Un libro davvero molto utile e di facile lettura per tutti gli appassionati che avranno voglia di partire per una prima volta ( o per farci ritorno come il sottoscritto ) nella Bruxelles birraria, una delle capitali indiscusse della birra a livello mondiale.
Un volumetto che non puo' certo mancare nella biblioteca di un appasionato di birra.







mercoledì 10 marzo 2021

Tom8 - Brouwerij De Struise




L'ultima birra con il pomodoro ricordo essere quella degli amici del Birrificio Carrobiolo di Monza con aggiunta di origano.
Questa volta dal Belgio, dagli amici del Birrificio Struise, arriva una Saison, un pò atipica.
Saison prodotta con pomodori biologici. 
La Tom8 ha un colore rosso scarso con riflessi arancio e una schiuma poco cremosa. L'aroma è aspro, dolce e speziato. Non ho trovato i pomodori con il naso.
Di medio corpo, acidula. Caramella Mou, acido con una sfumatura di aceto di vino, passa ta di pomodoro. Finale estremamente secco, amaro tenue, qualche nota di vaniglia.
Non sono riuscito a trovare i pomodori come credevo, ben più evidente nella birra del birrificio di Monza sopra citato.
Una belga aspra, eccitante e non così deludente come può sembrare, lontana dalla classica saison, ma allo stesso tempo riproduce una versione più semplice della famosa acida fiamminga.
Da provare.  



ABBINAMENTIabbinatela alla mozzarella di bufala , a formaggi freschi, a bruschette, ottima in abbinamento a focacce e ovviamente alla pizza classica napoletana.


Formato  0,33 l     7  %  alc/vol     Pagata : 4 euro beer shop Italia



Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.

venerdì 29 gennaio 2021

Lichtervelds Blond - Brouwers De Dolle




Volevo scrivere di questa birra prodotta dal birrificio belga De Dolle, assaggiata settimana scorsa da giorni e così ho deciso di pubblicare la mia recensione oggi, un omaggio alla piccola grande Moes, la nonna di tutti noi amanti della birra, un simbolo del birrificio De Dolle, che ci ha lasciati da pochissimo all'età di ben 104 anni. 

La birra è la Lichtervelds Blond, una Belgian Golden Strong Ale da ben 9 °. un omaggio a Karel Van De Poele, un importante ingegnere elettronico nato a Lichtervelde nelle Fiandre il 27 Aprile 1846, birra che viene prodotta appositamente per il folkloristico festival che si tiene ogni due anni in settembre nella cittadina, quindi non sempre facile da reperire in bottiglia.
Versata si presenta di color oro con riflessi rame, con schiuma color avorio fine e poco persistente.
AL naso, aroma dolce, miele, zucchero candito, frutta candita, marzapane, pera, cedro, un bel bouquet.
In bocca, arriva fruttata, agrumata, ma anche mela, leggera acidità con chiusura più amara.
Corpo medio, alcool ben nascosto, una birra non impegnativa, dalla carbonazione abbastanza sostenuta.
Che dire, una birra da 9 ° per un festival non è niente male, se bevuta nel primo week end caldo di settembre, con la facilità con cui l'ho bevuta io, può diventare pericolosa. Ottima!
Consiglio di servirla a 10°.



ABBINAMENTI: una birra del genere se proprio devo abbinarla lo farei con un bel dolce natalizio, biscotti o magari un bel croccante, torta con noci e miele. Il mio consiglio è quello di godersela da sola, in tutto il suo splendore.

Formato :  0,33 L       9  %  alc / vol     Prezzo :  4,80 euro    Beer shop Italia


Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.


mercoledì 27 gennaio 2021

Rochefort Triple Extra - Abbaye Notre-Dame de Saint-Remy



L'aspettavo da tempo e finalmente qualche settimana fa sono riuscito ad assaggiare l'ultima nata nella gamma delle birre prodotte dall'abbazia trappista belga di Rochefort.
Sto parlando della Triple Extra, con scorza d'arancia.
Grado alcolico pari a 8,1 ° una volta nel suo bicchiere, si presenta di color dorato con riflessi ambrati chiari, velata con un bel cappello di schiuma bianca dorata, cremosa e persistente.
Al naso, un marcato agrumato, grazie all'impiego di scorza d'arancia, note maltate, biscotto, frutta gialla matura, pesca matura, zucchero candito e una delicata spaziatura, coriandolo e pepe.
In bocca è dolce, maltata, di nuovo zucchero candito e frutta gialla matura, polpa di pesca e ovviamente arancia. Chiusura secca.
Corpo medio pieno e carbonazione media, alcool ben nascosto per una birra che si lascia bere con facilità, certo più che il fruttato qui a prevalere è nettamente l'agrume. Birra davvero fresca. Buona la prima oserei dire.
Consiglio di servirla a 10 °.


ABBINAMENTI: antipasti, formaggi dolci di latteria e più saporiti. Carni rosse alla brace e selvaggina, carne di maiale, carni bianche, ottima con la faraona.Non sfigura con pesce di lago alla griglia. Ideale anche con dolci a base di confettura di agrumi.

Formato 0,33 l    8,1 %  alc/vol    Pagata 2 euro  provenienza Belgio


Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.



giovedì 17 dicembre 2020

XL Pale Ale - De Dolle Brouwers




L'ultima recensione di una birra del birrificio belga De Dolle è datata 2018, quasi due anni giusti visto che era metà dicembre e la birra in questione era la Stille Nacht Special Reserva 2005, una signora birra.
Oggi invece, ad un mese esatto dal 15 novembre, giorno in cui il birrificio De Dolle ha festeggiato i 40 anni di attività, parliamo della XL Pale Ale.
Un birrificio che purtroppo non ho ancora avuto modo di visitare, visto che ci arrivai nel 2010 poco tempo dopo quel brutto incendio che bruciò una parte del birrificio.
Amo De Dolle anche per il nome che porta, infatti deriva da " Dolle Dravers ", i ciclisti pazzi, un circolo ciclistico a cui appartenevano Kris e Jo e da appassionato di ciclismo quale sono non mi è certo passato inosservato.
XL in numeri romani significa proprio 40, questo è il nome scelto per questa pale da 6,5 ° brassata con solo malto Simpson Maris Otter Pale Ale e luppolo Whitbread Golding della vicina cittadina di Peperinge, rinomata per il luppolo e scorza di arancia.
Color rame, velata con un bel cappello di schiuma cremoso e persistente color bianco avorio.
Aroma fresco, sentori floreali e fruttati che virano sull'agrume, arancia candita ed una leggera speziatura, pepe oltre a mio avviso a leggeri sentori funky, quasi una Orval ma decisamente più agrumata al naso.
In bocca attacco dolce, miele, biscotto, frutta candita, sentori erbacei  e floreali, leggera acidità, rustica e secca nel finale. Fresca e dissetante, fruttata, come detto rustica, selvaggia odo dire.
Non so dire con esattezza se ci siano lieviti selvaggi o meno, ma il risultato è sorprendente anche per la estrema facilità di bevuta, magari in una prima soleggiata giornata primaverile, a bordo strada, durante una delle tante corse ciclistiche corse nelle Fiandre Occidentali.
Consiglio di berla a 6 - 8 °.


ABBINAMENTI ottima sola, birra da aperitivo, si abbina bene a piatti a base di pesce, tutti e a carne bianca o di maiale. La vedo bene anche con qualche formaggio fresco, magari di casera.Ideale da accompagnare a dolci quali crostate o pastafrolla.


Formato :   0,33 L         6,5    %  alc / vol      Pagata : 4 euro Beer Shop Italia



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venerdì 16 ottobre 2020

Blue Monk Special Reserve Vintage 2013 - De Struise Brouwers




Ormai siamo quasi più prossimi all'inverno che non all'autunno, freddo e pioggia, la prima neve sui monti, insomma è tempo di birre toste.
Ho la fortuna di avere una gran bella selezione di birre forti, alcoliche e complesse, birre da divano come amiamo chiamarle noi.
L'occhio mi cade sulle birre dell'amatissimo birrificio belga della De Struise Brouwers la Blue Monk Special Reserve Vintage 2013, una quadrupel da 10 ° ( si pensa sia la Sint Amatus ), con un'etichetta che ricorda i vetri colorati delle grandi chiese.
Prodotta ben sette anni fa, infatti era l'ottobre del 2013 e messa ad invecchiare in botti di vino rosso dello Chateau Haut Breton Larigaudiere di Margaux, nella Nuova Aquitania in Francia e imbottigliato a inizio 2016.
Una volta versata si presenta di un bel colore ebano con riflessi rossastri e schiuma color nocciola cremosa ma poco persistente.
Al naso si capisce subito quanto questa birra sia complessa, zucchero candito, uvetta frutta sotto spirito, dattero, netto sentore vinoso con qualche accenno di affumicato, ma anche vaniglia e cioccolato. Interessante.
In bocca arriva morbida, caramello, zucchero candito, biscotto, frutta sotto spirito, frutta rossa, legno, una quadrupel certo ma con la decisa nota vinosa a caratterizzarla.
L'alcool c'è ma non è invasivo, direi ben bilanciato, birra scorrevole, scalda certo, nel finale note tostate e di frutta secca oltre a sentori di affumicato.
Birra complessa ed elegante, davvero ottima. Spero presto di trovarne qualche bottiglia in qualche angolo di mondo.


ABBINAMENTI: antipasti di salumi e formaggi stagionati, primi con carni, carni rosse e selvaggina.
Ottima anche con frutta secca, cioccolato e dolci natalizi.


Formato:  33 cl    10   %  alc/vol     Pagata  4 euro in un beer shop belga


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sabato 11 aprile 2020

Westmalle Extra - Abdij Westmalle



Non una birra pasquale , ma una birra che ritengo difficile da reperire che in me rievoca ricordi .
Ricordo infatti quella sera di dieci anni fà in quel magico locale di Anversa , il Kulminator, noto agli amanti della bevanda di Gambrinus per le svariate annate birre vintage e non solo presenti in lista oltre che per il clima che si respira una volta entrati.
Quella sera per la prima volta stappai la Westmalle Extra, non certo la più nota e reperibile tra le birre prodotte dall'abbazia trapprista di Malle .
Oltre alle più conosciute Triple e Dubble questa viene prodotta solo due volte durante l'anno ed è per questo difficile da reperire anche se ormai in alcuni locale e beer shop specializzati è possibile trovarla.
Era la birra per il pranzo quotidiano dei monaci, leggera con i suoi 4,8 °, anche se in realtà quella servita ai monaci dovrebbe essere intorno ai 4 ° e poco più.
Una birra che ho a cuore che si presenta nel bicchiere di un bel color oro pallido , leggermente velata con un bel cappello di schiuma bianca pannosa.
Al naso, pane e cereali si mescolano ai sentori erbacei e di fiori bianchi quali la camomilla, note fruttate , arancio e albicocca, una leggera nota speziata, pepe direi.
In bocca è delicata, di nuovo pane bianco, cracker, dolcezza con il miele, floreale, di nuovo arancio, erba appena tagliata, note speziate.
Una birra semplice ma non certo banale, elegante, certo per essere una birra quotidiana , sapevano trattarsi bene i monaci.
Dissetante e di facile beva, rinfrescante, sarebbe il caso di comprarne una cassa.
Consiglio di servirla a 8-10 °.




ABBINAMENTI: antipasti di salumi e formaggi stagionati, primi con carni, carni rosse e selvaggina.

Ottima anche con frutta secca e dolci natalizi.


Formato :  0,33 L    4,8 °% alc / vol      Pagata :   3,00 euro beer shop belgio


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lunedì 24 febbraio 2020

Cuvée Soeur'Ise - Brouwerij De Leite



Oggi voliamo nelle Fiandre occidentali , a una ventina di chilometri a sud di Brugge, qui nella municipalità di Oostkamp, ha sede la Brouwerij De Leite.
La birra in questione è la Cuvée Soeur'Ise , una robusta triple kriek da 8,5 ° , realizzata partendo da una triple , ovvero la Enfant Terriple, unita a ciliegie denocciolate in macerazione dove il l quantitativo è di 40kg per 170 litri, ovvero quasi 250 g/l, maturata cinque mesi in botti di vino con lactobacilli.
Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso scarico, con schiuma rosa finemente persistente.
Al naso frutta rossa, amarena e marmellata di ciliegia, fragola, acetico.
In bocca è morbida, tenue note maltate,  frutta rossa, ciliegia come detto, acidità e note acetiche, vaniglia, note legnose, corpo e carbonazione medio leggero. Chiude più secca e acida.
Una birra che ai più può sembrare impegnativa, ma se capita , si lascia bere bene , davvero unica e interessante. 
Consiglio di servirla fresca intorno a 8 °-


ABBINAMENTI: ottima come aperitivo, si sposa a meraviglia con dolci a base di frutta, torte gelato come la meringata.


Formato:  0,33 l      8,5 %  alc / vol     Pagata:  6,50 euro al beer shop




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lunedì 23 dicembre 2019

Dupont Avec les Bons Voeux - Brasserie Dupont.



A pochi giorni dal Santo Natale è tempo di saluti , di auguri , ma anche tempo di stappare e raccontarVi una birra unica, una di quelle birre che insieme alla bela Stille Nacht e all'italiana Kerst , non possono mai mancare sulle nostre tavole durante le festività natalizie.
Giusto ieri ho avuto modo di bere in compagnia di amici questo grande classicone belga che ogni volta aperto sà emozionare come fosse la prima , sto parlando della Dupont Avec Les Bons Voeux, della Brasserie Dupont.
Una Belgian Strong Ale , nata nel lontano 1970, allora birra stagionale poi riproposta tutto l'anno , vista la grande richiesta.
Una birra invernale che noi amiamo aprire ogni anno , al nostro ormai consueto pranzo pre natalizio, alcolica con i suoi 9,5 °, versata si presenta di color giallo oro con riflessi ramati, schiuma biancastra cremosa e persistente.
Al naso, frutta candita, agrume , note floreali e balsamiche, sentori freschi, uva, emerge anche una leggera nota ossidata.
In bocca e ben carbonata , ritroviamo ancora la frutta candita, miele , biscotto, crosta di pane, albicocca,  gusto dolce, morbida in bocca, man mano che si scalda emergono note vinose, acidità finale a rendere ancor più appagante la bevuta.
L'alcool è ben nascosto per una birra che non stanca mai, nel finale emerge ancor più la frutta candita, forse anche per questo che amiamo stapparla in questo periodo dell'anno.
Una birra unica che ben si può dimenticare per qualche anno, non troppi in cantina , emozionante , appagante. Un capolavoro insomma!
Consiglio di servirla a 8 - 10 °



ABBINAMENTI : Carni bianche, Carni con salse saporite o speziate, Pesce Spada/Tonno/Salmone, Formaggi Stagionati o Piccanti, Funghi.
Si sposa bene con i dolci natalizi , quali il classico panettone.

Formato :  0,75 L    9,5    %   alc / vol

Pagata : 7.50 euro al beershop




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martedì 9 luglio 2019

Beau Monde - Brouwerij De Dochter Van De Korenaar



Beau Monde - Brouwerij De Dochter Van De Korenaar

Stile : Saison 
Alc : 6,2 °
Formato bottiglia : 0,33 cl
Scadenza : 10 / 2019
Acquistata : beershop


All'aspetto, birra color ambrato chiaro con riflessi più rossastri, schiuma color avorio, molto abbondante e dalla consistenza pannosa, birra velata.
Al naso  note di caramello in apertura, sentori  agrumati , arancia amara gli esteri del lievito portano un aroma vinoso e speziato alcol chiaramente percettibile.
In bocca di nuovo il malto apre con note di caramello e liquirizia, note agrumate, arancia amara, mandarino ,  ma poco percettibile; ritornano la vinosità e le spezie date dal lievito , buon corpo, l'alcool scalda la bevuta soprattutto nel finale.
Carbonazione vivace, chiude più amara con quella nota astringente che rende la bevuta ancor più interessante.

Conclusione :

Birra ad alta fermentazione con farro e scorza di arancia amara, interessante ma allo stesso tempo impegnativa, pur con il basso tenore alcolico. 
Equilibrata . Ottima in abbinamento a formaggi e salumi

Voto : 82 / 100


ABBINAMENTI: antipasti di affettati, primi piatti non troppo saporiti, carni bianche, pesce di lago e di mare, un bel trancio di salmone , molloschi, verdure,dessert a base di frutta.




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domenica 7 aprile 2019

Simplex - Brouwerij De Ranke



Ritorniamo in Belgio, oggi torniamo a parlare del birrificio De Ranke , del grande maestro Nino Bacelle.
Avevo già parlato della mia lunga visita presso il birrificio , ormia 5 anni fà.
Negli ultimi anni ci sono stati alcuni cambiamenti, come l'installazione di un nuovo impianto , capace di raddoppiare la produzione e una tap room nuova di zecca, inaugurata se non erro lo scorso anno , infine nuove birre.
Una di queste è la Simplex, come dice il nome stesso, una birra semplice ,  leggera, chiara, una Pils all'ancienne, si potrebbe apostrofare.
Una Pils atipica, non proprio una Pils, cosa vorranno dirci in etichetta con la scritta , This is not a Pils??
Prodotta con luppolo, Hallertau mittelfrüh, Brewers Gold ed infine un luppolo sperimentale , Warneton 7784, sviluppato nella cittadina di Comines Warneton, sita sul confine francese , poco distante dalla città di Poperinge , nota appunto per la produzione di luppolo.
Come detto la Simplex è una birra dalla gradazione alcolica leggera, con i suoi 4,5 °, si presenta di color arancio, velata con un bel cappello di schiuma biancastra compatto e discretamente persistente.
Al naso sentori erbacei , floreali, fine speziatura, note agrumate, mandarino, buona base maltata, pane bianco, crackers.
In bocca è scorrevole di buon corpo , fruttata, sfumature agrumate, leggera speziatura finale, finale decisamente più amaro il tutto ben equilibrato.
Chiaro stampo belga , direi una Belgian Ale , rustica, ruffiana, facile da bere, fruttata e leggera, buona bevuta!!


ABBINAMENTI: si accompagna benissimo con antipasti di pesce e salse alle erbe.Primi piatti non troppo grassi.Carni rosse o bianche magari grigliate.Si sposa benissimo con formaggi di media stagionatura.

Formato :  0,33 L       4,5  %  alc / vol     Ac


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giovedì 20 dicembre 2018

Stille Nacht Special Reserva 2005 - De Dolle Brouwers


Eccoci ormai giunti alle festività natalizie, manca davvero poco, abbiamo fatto tutti i bravi??
Beh , a quanto pare noi sì, se abbiamo avuto modo di assaggiare la Stille Nacht Special Reserva 2005 , cari miei è perchè siamo stati buoni in questo 2018.
Una bella giornata in quel di Casamia birre & co, noto beershop di Villa D'almè ( Bergamo ) , una domenica pomeriggio in pieno clima natalizio con una bella verticale di Stille Nacht del birrificio De Dolle , dalla 2018 dell'anno che si sta per concludere al 2009, anche lo scorso anno avevamo fatto una verticale di Stille Nacht ,  aprendo addirittura una 1994.
Ma è dell'ultima birra , fuori verticale ovviamente che vi voglio parlare, la Stille Nacht Special Reserva 2005, nella sua versione barricata.
Difficile da trovare,  era doveroso segnarmi la degustazione , brassata nel 2000, nel 2005 e nel 2015 , anche se ricordo un edizione speciale assaggiata al Kerstbier Festival di Essen nel 2014.
Passata in botti di vino Bordeaux, per dodici mesi , se non vado errando, il tutto cominciò , si dice , a causa di un piccolo errore.
Ma a noi di quell'errore interessa poco , vediamo come si presenta nel bicchiere.
Una volta versata nel bicchiere , si presenta di colore arancio , ramato, con una schiuma biancastra appena visibile.
Ossidato lieve , uva passa, liquoroso, la mente ci porta ai passiti del Sud Italia, legno, zucchero candito, frutta gialla candita, fico.
Al palato è calda, tenete presente che si parla sempre di una birra da ben 13 °, liquoroso e vinoso vanno a braccetto , più vino passito che birra , dolce , uva passa, caramello , frutta candita, frutta sotto spirito , vaniglia, finemente astringente.
Il tenore alcolico ci scalda per l'intera bevuta , senza nessuna fretta di finire il bicchiere, una signora birra, che negli anni si è evoluta al meglio, chiude dolcemente.
Una bevuta che difficilmente dimenticherò, nella speranza di poterla ribere presto, Vi auguro di passare delle splendite serate durante queste festività natalizie!!
Consiglio di berla in compagnia a una temperatura di 10 - 12 °.


Vi riporto il link della verticale di Stille Nacht dello scorso anno in cui vi avevo promesso che avrei parlato della Special Reserva. Cheers!!

LINK


ABBINAMENTI: una birra del genere se proprio devo abbinarla lo farei con un bel dolce natalizio, biscotti o magari un bel croccante, torta con noci e miele. Il mio consiglio è quello di godersela da sola, in tutto il suo splendore.

Formato :  0,33 L       13  %  alc / vol     


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giovedì 14 giugno 2018

Brusseleir Zwet Ipa - Brasserie De La Senne




Oggi voliamo in Belgio, siamo a Brussel , dove ha sede la Brasserie De La Senne.
Ho scritto solo una recensione per questo birrificio, con la Zinnebier, ora è la volta della Brusseleir Zwet Ipa, una Black Ipa da 8 °.
La nostra Zwet , si presenta nel bicchiere con un bel colore bruno scuro , schiuma color nocciola cremosa , densa e persistente.
Al naso spazia dalle note maltate a quelle erbacee , dalle note fruttate a quella di malti tostati, per chiudere con note di cioccolato e tabacco, si sente anche una leggera speziatura. Mi aspettavo un aroma più intenso e deciso.
Aroma pulito, in bocca la bevuta risulta essere scorrevole pur avendo 8 ° sulle spalle, note maltate , biscotto , caramello,  decisamente più evidente della parte luppolata , note erbacee e tostate, leggera parte fruttata che viene subito coperta dai sentori di cioccolato , caffè e infine liquirizia, chiude più amara.
C'è anche come a naso una leggera nota pepata, col passare dei minuti , gusto pieno e caldo , per una birra che si lascia bere bene sia in estate fresca , che in inverno dove può benissimo essere consumata sotto le festività natalizie.
Una birra scorrevole, con una carbonazione media, dal gusto pieno ma dalla luppolatura non degna a mio avviso di una Black Ipa.
Una birra come detto che può essere bevuta fresca intorno a 8 ° ma anche a una temperatura leggermente maggiore, bicchiere consigliato, la pinta.


ABBINAMENTI: si accompagna benissimo con antipasti di pesce e salse alle erbe.Primi piatti non troppo grassi.Carni rosse o bianche magari grigliate.Si sposa benissimo con formaggi di media stagionatura.


Formato:  33 cl      8 % alc /vol           Pagata 3,50 euro beershop



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venerdì 5 gennaio 2018

Lupulus Hibernatus - Brasserie Les 3 Fourquets


Buongiorno e Buon anno a tutti , nella speranza che sia un anno birroso per tutti.
Quale birra per inaugurare il nuovo anno sul blog??
Visto le recentissime festività natalizie , ho pensato a una birra invernale, oltre a ospitare ( sono incredulo ) per la prima volta , una birra della Brasserie Les 3 Fourquets, più semplicemente il birrificio che produce la Lupulus.
Poco meno di due mesi fà ho avuto anche modo di partecipare a una serata con le birre della Brasserie Les 3 Fourquets , grazie all'impegno degli amici dell' Osteria Del Brau di Calco ( lc ) , con la presenza di Pierre Goubron co-fondatore della brasserie , con un passato alla Brasserie d'Achouffe, con cui ho parlato e scherzato in un francese che ogni volta che lo parlo, mi stupisce sempre più.
Situata nel sud del Belgio , quasi al confine con il Lussemburgo dove a Gouvy a sede la brasserie con annesso ristornate, che ho avuto la fortuna di visitare ormai sette anni fa.
La birra invernale in questione è la Lupulus Hibernatus, una sorta di Belgian Strong Ale, 9 ° , versta nel bicchiere si presenta di un bel colore tonaca di frate con riflessi rossastri e una buona schiuma beige, cremosa e persistente.
Al naso emergono sentori di frutta rossa, ciliegia, frutti di bosco , bouquet ricco, prugna, frutta secca ma anche caramello e cannella.
In bocca arriva calda, caramello, leggere note tostate,  zucchero candito, biscotto , ritroviamo la frutta rossa, la bevuta non stanca mai, per finire leggermente più amara e con una punta di liquirizia.
Leggera speziatura, buon corpo e buona carbonazione, finale caldo e ancor più interessante , dove la liquirizia si fà sentire maggiormente.
Una buona birra da bere in compagnia , magari durante le feste, abbinata a un buon dolce.
Servire a una temperatura di 10 °.



ABBINAMENTI: antipasti di salumi e formaggi stagionati, primi con carni, carni rosse e selvaggina.Ottima anche con frutta secca e dolci natalizi.


Formato:  75 cl    9   % alc/vol         Pagata 9.90 


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lunedì 11 dicembre 2017

Saint Lamvinus - Brasserie Cantillon



Bevo meno , lo avete notato anche voi, bevo meno ma quando lo faccio , lo faccio bene e con le persone giuste, in luoghi e posti a volte fuori dal tempo.
Sto scrivendo meno ultimamente, d'altronde gli impegni sono sempre tanti e il tempo pur avendone tanto non è mai abbastanza per dedicarsi a tutto.
Spero però di fine l'anno in crescendo, così da farvi a tutti Voi un piccolo regalo di Natale, con qualche bella recensione , un'intervista o racconto.
Complice la nevicata di questa sera e la voglia di raccontarvi la mia ultima bevuta , mi son chiuso in casa e ho stappato l'ultima bottiglia di Cantillon Saint Lamvinus che mi era rimasta in cantina.
Una birra che inizialmente venne prodotta in Francia, nella zona di Bordeaux, questa birra è un blend di uva e lambic di circa 2 anni, negli anni sono state diverse le varietà di uva utilizzata.
Vediamo come si presenta questa bottiglia, adagiata nel classico cestino in vimini , versata nel bicchiere si presenta di un bel colore ambrato con riflessi rosati  , schiuma biancastra, fine,  scarsamente persistente.
Al naso dapprima le classiche note tipiche delle birre made in Cantillon, legno , polvere, cuoio, quei sentori indimenticabili per chi ha varcato la porta della Brasserie con sede ad Anderlecht, per passare poi a sentori più profumati, fiori di campo, frutti di  bosco, frutta rossa.
Buona secchezza e asprezza in bocca , fruttata, uva e lime , frutta rossa, quale la ciliegia, con un finale leggermente acetico che rende la bevuta ancor più interessante, leggera una birra che se bevuta con calma non stanca mai , anzi appaga.
Nell'ultima bevuta emergono anche note diciamo vinose oltre a chiudere amarognola e nuovamente acetica , finemente.
Una buona bevuta , in una sera magica , come magico è il periodo delle feste natalizie , arricchito questa sera da una candita nevicata.
Forse era doveroso lasciarla riposare ancora in cantina , ma questa sera l'ho sentita sussurrare ... era da aprire.


ABBINAMENTI: Ottima sola come aperitivo, adatta a fine pasto come accompagnaento ad un buon dessert, torta gelato , meringata.

Formato:  75 cl     5,0  %  alc/vol     Pagata 16  euro      spaccio


Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.

lunedì 13 novembre 2017

Aardnon Earthnun 2009 - De Struise Brouwers



Era da un sacco che non parlavo del mio amato Belgio, troppo e quindi l'occasione è una birrona , del birrificio belga che meglio conosco , quello che più stimo e che per ben 5 volte ho avuto la fortuna di visitare.
Una birra brassata per festeggiare il 15 ° anniversario del birrificio Struise ( De Struise Brouwers )  sito in quel di Oostvleteren, nel comune di Vleteren, nel Nord del Belgio a pochi km dal mare e dalla Francia.
Era infatti il 2001 quando aprì i battenti , inizialmente senza un vero e proprio impianto per poi stabilirsi nell'originale struttura , ovvero la vecchia scuola elementare del paese , dove tutt'ora si trova il birrificio.
Il nome deriva da un agriturismo e allevamento di struzzi, che ritroviamo anche nel logo, dove gli ideatori sono Urbain Coutteau, Carlo Grootaert, Philippe Driessens e Peter Braem.
Ricordo ancora la mia prima visita nel marzo del 2010 e di strada in sette anni ne hanno fatta eccome, basta pensare alle innumerevoli birre prodotte e ai tanti riconoscimenti ottenuti in giro per il mondo.
La mia ultima visita è stata nel dicembre del 2014 e già si notavano diversi cambiamenti , sopratutto mi colpì la linea di spine installata all'interno dell'edificio , mooolto pericolosa per tutti gli avventori.
La birra di oggi è la Aardnon Earthnun 2009, una birra rara , in serie limitata, nata da un blend tra la Aardmonnik per il 30% e Pannepot Reserva (Château Margaux barrel aged) per il retante 70%. 
Dove la Aardmonik la considero una tra le miglior birre bevute in vita mia, una Oude Bruin tradizionale,  miscelando il 70% di birra fresca al 30% di birra maturata 18 mesi in botte.
La Aardnon , l'ho aperta per la prima volta una decina di giorni fà, quale occasione migliore se non ritrovarsi dopo tanto tra amici , tutti amanti della buona birra??
Quindi avendone ancora due in cantina ho deciso di stapparla , assaggiarla, capirla e infine godermela a pieno in una delle prime sere fredde di questo pazzo autunno.
Una birra impegnativa , gradazione alcolica pari a 8 ° , versata nel nostro bicchiere si presenta di un bel colore mogano scuro con riflessi color rubino e schiuma color nocciola fine ma persistente.
Al naso il bouquet è fantastico, si và dalla frutta rossa, ciliegia , prugna,  ma anche spezie , note agrumate , ma anche acetiche certo, vaniglia.
In bocca arriva calda, 8° più del solito per una oude bruin, note acetiche, quasi vinose, datteri, prugna e frutta rossa, ma anche un'interessante fondo dolce, caramello, vaniglia, nel finale i 18 mesi in botte si fanno sentire.
Una birra che se bevuta con calma e pazienza, quasi ad occhi chiusi , non stanca , certo si deve amare lo stile , conoscere la tradizione e la storia di queste birre.
Dopo diversi minuti , una volta calda , perde di aceto e di asprezza , risultando ancor più interessante, davvero ben fatta, sà entusiasmare , da provare assolutamente.
Birra da servire a 8 - 10 °.


ABBINAMENTI: Si abbina facilmente a piatti a base di carne o pesce. Ottima con i gamberi al vapore. Ma anche con primi piatti con salse elaborate.forse accompagnata ad un buon formaggio dal profumo e dal gusto deciso può esprimersi al meglio.

Formato:  0,33  l         8,0 %  alc / vol             Pagata:   11.30 euro   Beershoop Belgio


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venerdì 26 maggio 2017

Hof Ten Dormaal brouwerij - Hof Ten Dormaal Saison



Causa ... Giro d'Italia , mi son preso qualche giorno di pausa ... dallo scrivere non dal bere, precisiamo.
Voliamo in Belgio , per gustarci una Saison davvero ben fatta, originale, vera , perfetta come da stile.
Siamo a Tildonk alle porte di Lovanio, più precisamente a nord, in campagna , è qui che ha sede la Hof Ten Dormaal brouwerij , una vera e propria fattoria oltre che agriturismo , attiva dal 2009 , ma già capaci di regalarci ottime birre oltre che numerose.
Una di queste è la Hof Ten Dormaal Saison, dal bassissimo tenore alcolico, solo 5,5 ° , leggera , di colore oro pallido , velata con schiuma fine bianca poco cremosa ma persistente.
Amo definirla vera, una saison prodotta con grano, luppolo e farro coltivato direttamente dalla birreria, mi riporta con i ricordi alla campagna a quando giocavo libero nella fattoria del mio vicino di casa, all'erba tagliata e mi immagino seduto su una palla di fieno in penombra a gustarmi questa saison.
Al naso i sentori passano dall'agrumato , lime e scorza d'arancio, alla mela verde per finire , con sentori più rustici, fieno , paglia, cantina, sughero.
In bocca arriva fresca, crosta di pane, del miele, nuovamente sentori agrumati, ma anche una nota acidula , che ci pulisce la bevuta , citrica nel finale dove troviamo anche un leggero erbaceo.
Una Saison vecchio stampo, con quella nota acidula finale che la rende ancor più interessante, leggera e facile da bere.
Carbonazione e corpo medio, birra grezza.
Consiglio di servirla a una temperatura di 7 ° , se bevuta all'aperto certamente la gusterete meglio.




ABBINAMENTI: antipasti di affettati, primi piatti non troppo saporiti, carni bianche, pesce di lago , molloschi, verdure,dessert a base di frutta.



Formato :  0,33 L       5,5  %  alc / vol       Pagata :     3,50   euro  beer shop


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sabato 6 maggio 2017

Vleteren Bruin 8 ° Port Barrel - Deca Brouwerij


Mi manca il Belgio, c'ero vicino a Pasqua , pochi km mi separavano dall'abbazia di Val Dieu, ormai son due anni e mezzo che non vado in Belgio e non vedo l'ora di tornarci.
L'altra sera aprendo questa bottiglia bottiglia ho giustamente pensando al mio primo indimenticabile viaggio in terra belga, nel 2010, il birrificio in questione non lo conoscevo e in tanti , tantissimi non lo conoscono nemmeno oggi, Deca Brouwerij, a pochi km dalla ben più nota De Struise.
Ricordo come fosse ieri quel viaggio in camper di fine marzo, prossimi all'arrivo presso la scuola degli struzzi, o meglio il birrificio Struise, ma una volta finito il nostro tour con Carlo e Urban, eccoci scovare quasi per caso la Deca Brouwerij.
Nessuna visita all'impianto e nessun assaggio, ma giusto qualche acquisto , la sera avremmo poi assaggiato la Vleteren Alt , una Belgian Strong Ale , tra quelle che amo di più.
Sita nel comune di Woesten , non lontano dalla ben nota St. Sixtus, nelle Fiandre Occidentali, la Deca Brouwerij ha quasi un secolo di storia, non famosissime le birre da loro prodotte anzi, il birrificio è noto per aver " prestato " gli impianti a birrai del calibro di Nino Bacelle della De Ranke e Urbain Coutteau della Struise, ma credetemi le Vleteren , che se non erro si differen<iano in 5 o 6 etichette meritano eccome.
La birra in questione è la Vleteren Bruin 8 ° Port Barrel, con 8 ° alcolici, quattro differenti malti , aggiunta di miele e 2 diversi luppoli, oltre ad un passaggio in botte, c'è chi dice di Porto e chi semplicemente di rovere.
Pronti , stappiamo la nostra birra e la versiamo , color tonaca di frate con qualche riflesso rosso rubino, ambrato  , schiuma beige, fine , poco cremosa e quasi per niente persistente.
Al naso l'aroma non sembra elegantissimo, zucchero candito, frutta sotto spirito, uvetta , datteri , frutta rossa, legno, vaniglia.
In bocca arriva calda, caramello, miele, uva passa, zucchero candito, datteri, chiude leggermente amara , con note legnose.
Man mano che si lascia riposare la birra si esalta quel gusto dolciastro , morbido , bevuta mai noiosa.
La parte vinoso , liquorosa che questa birra dovrebbe avere è pressoché nulla, corpo e carbonazione media , per una facile bevuta.
Una buona birra d'Abbazia , che ben si accompagna al cibo , ma che si lascia godere a pieno anche da sola, dato che in etichetta viene citato un passaggio in botte , credevo di percepire più note liquorosa , ma questo dato non ne fà affatto una birraccia, ad avercene così!!
Consiglio di servirla in un calice a tulipano a una temperatura di 8 - 10 °.


ABBINAMENTI :  antipasti di salumi e formaggi stagionati, primi con carni, carni rosse e selvaggina.Ottima con dolci natalizi o con frutta secca.Si gusta bene anche sola.


Formato :   0, 33 L        8 %   alc / vol       Pagata :   1,40  euro     Beer Shop Belgio



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mercoledì 19 aprile 2017

Brise-BonBons - Brasserie Fantôme


Appena tornato da qualche giorno tra birre e ciclismo, le birre , quelle buone a Colonia e il ciclismo quello vero, nel Limburgo, nel sud dell'Olanda sulle strade dell'Amstel Gold Race.

Prima di partire in compagnia avevo stappato qualche bottiglia della Brasserie Fantôme di Dany, sita a Soy , nel sud del Belgio, birre contadine , povere, ma ricche di fascino, fascino che trovo sempre percorrendo le strade di Belgio e Olanda.
Le birre aperte aperte erano la classica Fantôme Saison e la Brise-BonBons, adesso che arrivano le giornate estive le birre di Dany , spesso accompagneranno le mie giornate e così ogni tanto il fantasmino viene a trovarmi.
Dicevamo , la Brise - BonBons, etichetta spiritosa , con un piccolo, si fà per dire , lottatore di sumo a cui sicuramente nessuno vorrà dare fastidio.
Una birra rompipalle , così la definiva Dany, la apro , sicuro che sarà ottima, essendomi arrivata da mani sicure, stagionale, tanti sono gli esperimenti in casa Fantôme, questa saison versata si presenta di un bel color oro con qualche riflesso rame velato troppo, con un pò di lievito in sospensione come da prassi , schiuma bianca , fine , cremosa e persistente.
Al naso l'aroma ci riporta in cantina , terroso, muffa, umido, la rusticità regna sovrana, leggera sensazione lattica , infine l'erbaceo.
In bocca la frizzantezza c'è ma non è mai esagerata, uva bianca, amaro equilibrato, note maltate pressochè assenti, lievito, speziato.
Corpo pieno e avvolgente, carbonazione modesta, con quella leggera astringenza finale che ripulisce la bevuta , lasciandoci un bel palato asciutto.E via un altro sorso.
Birra particolare , poco amara , leggera e dissetante.Sperate o voi che l'aprite!!
Consiglio di servirla fresca intorno a 7 °.




ABBINAMENTI: antipasti di affettati, primi piatti non troppo saporiti, carni bianche, pesce di lago , molloschi, verdure,dessert a base di frutta.


Formato :  0,75 L       8  %  alc / vol       Pagata :     5,50 euro in Belgio


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giovedì 29 dicembre 2016

Stille Nacht - Mini vertical


Volevo chiudere in bellezza l'anno, raccontandovi la serata dell'altra sera con alcuni amici , un buon modo per scambiarci gli auguri per un Felice anno nuovo e ovviamente non c'era miglior modo che stappare delle ottime birre.
La serata ha visto protagoniste tante birre , ma il pezzo forte è stato l'assaggio di più annate di Stille Nacht, dalla 2016 al 1994, passando per 2015, 2014, 2010 e 2008.
Stille Nacht , Notte silenziosa ...
La classica birra di Natale per antonomasia, prodotta dal birrificio belga De Dolle, dell'eccentrico Kris. una birra stagionale brassata appositamente per le feste natalizie , prodotta ormai da 26 anni, era infatti il 1980, una birra ben più scura rispetto alla odierna.
Unica differenza tra le varie annate sopra citate, fino al 1999 il lievito usato era un ceppo fornito dal birrificio Rodenbach che in seguito non verrà più fornito e ci vorranno anni prima che il nuovo lievito faccia in parte lo stesso lavoro soddisfacente.
Esiste una versione Reserva della Stille Nacht , molto rara che vi racconterò in futuro , sperando di recuperarne una bottiglia.
Iniziamo con la Stille Nacht dell'anno corrente 2016, che ho dapprima provato qualche settimana fà alla spina.
All'apertura la birra non fà alcun rumore. versata la birra si presenta con pochissima schiuma bianco sporco, fine e scarsa, birra color ambrato chiaro, velata, con qualche riflesso ramato.
L'aroma non è dei migliori  ( mentre ancora ho impressa l'ottima Stille bevuta alla spina ), frutta candita, pera , fico, frutta gialla matura, zucchero candito ma anche mela verde acerba e uva bianca.
In bocca arriva dolce, frutta candita , mandorla, frutta gialla , albicocca e pesca, freschezza.
Meglio in bocca che al naso, birra ancora troppo giovane , biscotto, miele , melassa ma anche una leggera nota speziata, ovviamente l'alcool si sente.Chiude aspra , con note fenoliche e una leggera punta acetica.La tengo nel bicchiere a lungo rispetto agli altri amici , dove emergono note di frutta sotto spirito.
Poco equilibrio per questa 2016 che come detto ho apprezzato più alla spina che in bottiglia dove la parte acetica non era presente e dove l'ho trovata decisamente più equilibrata.
Versiamo la 2015, appena stappata rispetto alla prima si sente un leggero rumore , il che fà ben sperare.
Poca schiuma biancastra , birra più tendente al ramato, più frizzante della 2016 , frutta candita , carne in scatola ( ? ), zero solvente o note astringenti.Poco più equilibrata della precedente.
Passiamo alla 2014, simile all'anno prima, color oro antico con riflessi ramati, uva spina , mela , pera calda, miele, una lieve ossidazione nel finale con una punta di solvente, plastica e pepe.
In bocca è rustica , finemente aspra, poco dopo però emergono i frutti canditi , arancio , cedro, ananas, zucchero candito con una leggera nota acida
Asprezza e acidità ben si sposano con la dolcezza dello zucchero e della frutta candita.Per ora la migliore delle 3.
Passiamo ora alla 2010, stappato sembra essere , piatta.Il colore è cambiato e la birra risulta essere più scura, ambrato con riflessi rame.
Al naso sembra tutt'altra birra, fico mandorlato, dattero, frutta candita, vaniglia, note liquorose, miele, uvetta, uva spina, mela e pera al forno.
In bocca è ottima e troviamo quanto detto per l'aroma oltre a una leggera ossidazione finale e dello sporco nell'ultimo bicchiere.Migliore.
Ora arriva la 2008 , dove ci aspettiamo il meglio, ambrato con riflessi color rame schiuma color
avorio , circa 2 dita cremosa e persistente.
Al naso è spettacolare, sembra di essere dinanzi a uno sherry, miele d'arancio , marmellata , toffee direi, ancora datteri e fico mandorlato.
In bocca arriva calda , morbida, molto fruttata, si è evoluta un sacco nel corso degli anni, 8 per la precisione, la prende la strada del liquoroso , vinoso, marzapane.
Chiude calda, retrogusto con frutta sotto spirito.Fantastica!!Sembra di bere una birra con 2° alcolici in meno , l'alcool si sente meno rispetto alle altre annate.
Una lieve ossidazione finale che non rovina mai la bevuta.Ottima.
Ora ecco l'ultima birra, anno 1994 , quando ancora i lieviti erano quelli acquistati alla Rodenbach prima dell'acquisizione di Palm che ne vietò la vendita.
Qualcuno dice sarà uno spettacolo di birra, altri no, non resta che stapparla.
Nessun rumorino, versata è piatta , carbonazione pari a zero, birra amabrata e schiuma fine ma presente formando una leggera patina biancastra.
Al naso perde un sacco, camomilla, sciroppo.In bocca è dolce, troppo la bevuta diventa difficoltosa e poco piacevole.Birra molto ossidata pesca sciroppata , zucchero candito, melassa e strano, rosmarino.
Peccato per quest'ultima birra acquistata ad Anversa al Kulminator nel 2010. probabilmente per anni non è stata conservata nel migliore dei modi.

Il mio consiglio è di acquistarne sempre più di una , così da poterla conservare e se possibile con ogni annata.
Annate 2008 - 2010 davvero ottime mentre la 2014 - 2015 , diciamo più che apprezzabili mentre la 2016 è il caso di lasciarla riposare ancora qualche annetto.

E' stata una strana verticale , ma molto interessante in compagnia di ottimi amici a cui va il mio caloroso auguri di un Felice 2017, auguri che porgo a Voi tutti.

Un augurio speciale a Riky, neo papà! Buone birre a Tutti!!