Dopo aver staccato parlando di Belgio,
riprendo il mio difficile percorso lungo lo stivale.Difficile perchè come detto
incontrerò regioni dove reperire le loro birre non sarà certo un giogo da
ragazzi, ma ci proverò.
Eravamo rimasti in Friuli Venezia Giulia,
quindi ci sposrtiamo di poche decine di chilometri, il Veneto, famoso in tutto il mondo per Venezia
e Verona, senza dimenticare nuovamente la scena
vinicola col Prosecco, lo Champagne Italiano, che a mio avviso e non solo mertita a volte più di
una bottiglia del più pregiato vino Francese, ma non essendo esperto non ne
voglio parlare.
Un'altra regione dove la presenza birraria
si fa sentire , eccome.
Fresche appena arrivate, grazie al
viaggietto in terra di vini di mio padre a Montecchio Maggiore, una piccola
selezione di birre del Birrificio Birrone che
ha sede a Isola Vicentina, che dista una trentina di chilometri da Montecchio.
Il Birrificio Birrone di Simone dal
Cortivo, non che Miglior
Birraio d'Italia 2014, nasce il 19
aprile 2008 ma la passione per le birre, ma la sua passione per le birre parte
da lontano, specialmente di stampo tedesco.
E proprio la Germania è
la nazione che maggiormente influenza le produzione del Birrone: molte basse
fermentazioni, molte ricette classiche (helles e bock, weizenbock e weizen) ma
anche qualche concessione al di fuori dei confini tedeschi, come una lager
brassata con il luppolo americano Cascade (Gerica), una porter ,e produzioni one shot come
IPA e oud bruin.
Il birrificio comincia
con un impianto produttivo da 12hl, con birre di ispirazione tedesca che
conquistano immediatamente il gusto del consumatore veneto. Nel tempo i volumi,
grazie ad un ottimo lavoro realizzato nel territorio, che fino al 2011 assorbe
il 100% della produzione, aumentano passando dagli iniziali 350hl annui ai
3000hl attuali. Nel 2013 arriva lo spostamento produttivo in uno stabilimento
limitrofo 4 volte più grande (1100mq) dove viene creato anche uno spazio
dedicato alla degustazione "La Casa del Birrone". Il 2014 è l'anno
della consacrazione della critica: arrivano i premi per la Cibus e la Scubi
prime a Birra dell'Anno, i riconoscimenti da parte della Guida alle Birre
d'Italia di Slow Food, senza dimenticare il bronzo all'European Beer Star.
Per l'occasione stasera
apro la Helles, classicissimo stile tedesco, bevuta
in gran quantità, nel classico boccale da litro bavarese.
La Helles del Birrone,
chiamata SS46, prende il nome dalla
strada statale Del Pasubio", che da Vicenza attraversa anche Isola
Vicentina per arrivare, dopo circa 75 chilometri, a Rovereto e confluire sulla
SS 12 dell'Abetone e del Brennero.
Versata nel bicchiere, si
presenta limpidissima di un bel colore oro, con un bel cappello di cremosa
schiuma bianca, compatta, dalla buona persistenza.
Al naso tipici sentori di
pane, pane bianco, miele, si avverte anche un leggero profumo di
agrumi, delicato ma al contempo un po’ povero,
In bocca non delude, si
avverte il gusto pieno del malto,cereali, la luppolatura leggera rende questa
birra molto beverina, quindi da bere in grosse quantità.
Leggera, carbonazione
media, bilanciata, ottima interpretazione dello stile, freschezza,
caratteristica che non si trova molto spesso neppure nelle Helles che arrivano
dalla Germania.
E' una birra ben fatta,
non ne avevo dubbi peccato me ne ha portate solo 2 bottiglie, nessun
difetto!!Non voglio dire una cavolata ma inizialmente la birra era di 5 ° alc,
poi rivista e portata a 4,5° alc.Consiglio di servirla a
6-8°
ABBINAMENTI: Formaggi freschi, prosciutto
crudo,pesce di lago,ottima con le uova.
Formato 50 cl
4,5 % alc/vol Pagata 5,00 euro
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