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domenica 5 maggio 2019

Degustazione birre MFB - Manifattura Birre Bologna



Eccoci con un'altra degustazione in serie.
Oggi a farci compagnia saranno le birre realizzate da Michele Cantaluppi , a marchio MFB, ovvero Manifattura Birre Bologna, una giovane beer firm che presto diventerà grande, passando a birrificio, da notare che il marchio possiede già una bella tap room, non molto distante dall'aereoporto di Bologna e che ha avuto recentemente l'onore di aggiudicarsi il primo premio a Birra Dell'Anno con la sua Kolsch.
Cinque le birre prodotte che abbiamo avuto modo di assaggiare , una Porter da 5,1 ° , una Triple decisamente più alcolica con ben 7,7 ° , una American Pale Ale da 5,5 ° ed infine le tue birre di stampo tedesco la Weissbier da 5,2 ° e la Kolsch da 5 °.

Veniamo alla degustazione partiamo dalla Weissbier , come detto dal tenore alcolico di 5,2 ° , classico
color giallo paglierino , torbida con il suo importante cappello di schiuma bianco, pannoso e persistente.
Inconfondibili i sentori di banana e chiodi di garofano, buona la parte maltata, pane bianco, crosta di pane , crackers, fresca e dissetante, pienamente in stile, ben fatta.


La seconda birra assaggiata è la Kölsch, classico stile della città tedesca di Colonia, leggera con i suoi 5 °, limpidissima con il suo bel colore giallo paglierino e il suo cappello di schiuma bianca , fine e persistente.
Al naso, note maltate , pane bianco, biscotto, note erbacee e floreali, fiori di campo, camomilla,  miele.
Attacco dolce , chiude elegantemente con note erbacee e con la giusta secchezza. Godibile e estremamente perfetta.




Passiamo ora alla American Pale Ale , 5,5 ° un bel colore ambrato chiaro una volta versata, schiuma bianca fine e persistente.
Al naso indiscusso l'aroma agrumato conferitogli dai luppoli americani impiegati, fini note floreali, in bocca in primis arriva la parte maltata, caramello e biscotto per passare poi alle sopracitate note agrumate. Corpo e carbonazione media direi.
Una birra estremamente equilibrata, fresca e leggera , facile da bere dal finale decisamente più amaro.

La quarta birra assaggiata è la Triple, classicone belga da 7,7 ° , la più alcolica della gamma, color oro , con riflessi ambrati chiaro, leggera cappello di schiuma color avorio , persistente e a grana fine.
Ricco il bouquet al naso, note mielose, note maltate ed esteri fruttati, frutta gialla matura, fiori di campo.
In bocca arriva calda, pane bianco , miele di castagno , frutta gialla matura  , ma anche frutta secca, uvetta, buon corpo. Chiude più amara e con la parte alcolica che inizia a scaldare.
Una signora Triple, ben fatta e pienamente in stile.


Chiudo il mio assaggio con quella che reputo la birra più semplice e meno impegnativa , la Porter leggera con i suoi 5,1 °, color ebano scuro, dall'inconfondibile cappello di schiuma color nocciola, cremoso.
Al naso, note di caffè e malti tostati, fava di cacao e cioccolato fondente, frutta secca e una fine nota di liquirizia.
In bocca arriva morbida, note tostate e una fine nota affumicata , corpo medio , con la giusta carbonazione ne fanno una porter semplice ma appagante.





Concludo dicendo che sono stato pienamente soddisfatto da tutte le birre assaggiate, spiccano la Kolsch e la Triple , pulizia impeccabile in ognuna di esse, davvero un lavoro egregio. Birre perfettamente in stile . Si ringrazia Michele per la disponibilità.




giovedì 11 febbraio 2016

Alaaf Kölsch e Calavera - Birrificio Pontino


Oggi parliamo delle birre del Birrificio Pontino made in Latina, Lazio, birre che avevo provato per la prima volta in Fiera a Piacenza , ricordo la simpatia di chi c'era allora in fiera a spillare , Egidio e la sua strana, pazza birra al kiwi...al kiwi???
Il Birrificio Pontino nasce nel 2012 o meglio fa il suo debutto nel 2012, visto che già a novembre 2011 avevano fatto una prima cotta, fondato da 4 soci, Matteo Boni , Gianni Ceccano , Davide Gardosi e Stefano Ruffa dove per ultimo si é aggiunto Egidio Palumbo a sostituire l'ormai ex Gianni.
Un nome molto territoriale, che fa riferimento all'Agro Pontino il territorio pianeggiante del Lazio compreso fra TerracinaAnzio, il Circeo e i Monti Lepini ottenuto con la bonifica delle paludi pontine negli anni trenta.
Lo stemma , o meglio il logo scelto dal birrificio richiama allo stemma della città di Latina, una torre civica , che emerge dalla paluda circondata da spighe di grano.
Diverse le birre nel portafoglio del birrificio, che ho avuto in buona parte modo di assaggiare in quest'ultima settimana.
Tra le birre assaggiate ho provato la Alaaf  Kölsch, medaglia di bronzo a Birre Dell'anno 2014, la Calavera una lager, la Purple Ale una double Ipa , la 41 ° Parallelo aromatizzata al kiwi e infine la Hopped Ink nella versione passata in botte, una stout.



Vediamo ora alcuni miei assaggi.


foto di Birre bevute 365.Non potevo che iniziare da una birra in stile tedesco, quindi con la Alaaf Kölsch,  dove Kölle Alaaf e il grido che si alza all'apertura del carnevale di Colonia, patria delle Kölsch, 5 % alc/vol,  la verso e mi si presenta nel classico colore giallo dorato con riflessi giallo paglierino, velata, meno limpida rispetto ad altre Kölsch, ma di un niente.La schiuma mi forma inizialmente un bel cappello color bianco, che pian piano svanisce, con del lievito in sospensione, la schiuma non persiste.
Al naso è equilibrata tra le note maltate, dolci,  e quelle erbacee resinose, che a mio avviso però prevalgono, aroma fruttato, qui dico fooorse di mela verde.
In bocca noto subito i cereali , quindi la parte maltata, dolce, pane bianco e biscotto, per poi arrivare all’amaro , erbaceo – resinoso dato dai luppoli, equilibrata anche se trovo una piccolissima parte di gusto di lievito.
Carbonazione, direi medio alta per un corpo leggero, birra ottima come da stile, fresca leggera e beverina dal finale leggermente amarognolo.
Un’ottima birra, estiva, me l’aspettavo solo più limpida.

ABBINAMENTI: ottima da bere sola per la sua freschezza, adatta con salumi e formaggi.Ottima con piatti tipici della cucina tedesca.

Formato 33 cl      5 %   alc/vol

La Calavera, è una mexican Lager con luppoli europei e l'uso di un ceppo di lieviti, messicani, da 5 % alc/vol qui ancor prima di descriverla, i miei complimenti, è tanto che non bevevo una Lager così.
Versata si presenta di una limpidezza e di una pulizia pazzesca, color oro , schiuma bianca cremosa, a grana fine , cremosa e persistente.

Al naso finemente luppolata, aroma elegante e speziato, con richiami di frutta , agrumi ( arancio e mandarino ) .Note dolci quali pane bianco e miele che ritrovo poi in bocca dove la birra arriva freschissima e pulita, facilissima da bere, nuovamente note agrumate, dal finale secco e poco più amaro.
Si lascia bere troppo bene, non è una lager come tante, che in molti definiamo acqua sporca, perfetta dall’aroma al corpo , una buona impressione.
Corpo e carbonazione media.
Vorrei sapere cosa dona alla birra questo lievito messicano …

ABBINAMENTI : fritture , pesce azzurro, pesce di lago, ottima con formaggi freschi e carni bianche.


Formato 33 cl     5 %   alc/vol

Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.



giovedì 4 febbraio 2016

Ma tì , Cèleza - Venti15Brewing


Oggi doppia recensione di due birre di un'altra nuovissima realtà made in Sud, la Venti15Brewing.
La nuova sfida si chiama “Venti15Brewing” e viene lanciata da due “giovanotti” intraprendenti ,Liberato Manna e Mimmo Puorro
Dai primi kit all'all grain come molti altri e poi nel 2015 la scelta di aprire un beer firm ad Ariano Irpino in provincia di Avellino, siamo in campania quindi, Avellino ben più nota per i suoi grandi vini dal Fiano al Greco di Tufo per finire con il Taurasi.
Venti15Brewing, semplicemente riprende l'anno di fondazione il 2015, tre le birre prodotte la Ma tì una American Blonde Ale, la Ruà una Ipa e Cèleza una kolsh.
Per prima cosa approvo a pieno il formato da 0,50 l , alla tedesca e sulla kolsh ci casca a pennello, se una birra è beverina la 0,33 l gli và stretta.
Parto con la Mà tì, un’American Ale , fresca e fruttata a primo impatto.
Si presenta color ambrato chiaro con riflessi rosati, aspetto velato, poca limpidezza, schiuma bianca a grana abbastanza grossa , poco persistente anche se un leggerissimo strato rimane fino a fine bevuta.
Veniamo ora al naso, dove la Mà tì come già anticipato , rilascia ottimi sentori fruttati e mi conferisce freschezza, appagante.
Intensità olfattiva buona, invitante, punto forte di questa birra, spicca la frutta gialla matura, quali albicocca e pesca, ma anche ananas, e una più fine nota balsamica.
Arriva in un secondo momento la nota maltata , dolce , caramello e crosta di pane classico da stile.
Persistenza olfattiva elegante ma non duratura a parte a primo impatto.
In bocca arriva fresca, poco carbonata , corpo morbido, molto beverina  ( qui la 0,33 stava stretta ), gusto fruttato , amabile e piacevole.
Note agrumate che a naso non sentivo molto,mandarino , arnacio e nuovamente la frutta gialla matura per finire dando spazio alle note maltate , biscotto e caramello, dolce.
Amaro non invasivo e poco percettibile.
Meno luppolata delle classiche American Pale Ale, concludo dicendo che la tua Mà tì e una discreta birra che si lascia bere  bene, non stanca che ti invoglia a berne un altro sorso.
Finemente amara e un tocco dolciastro, buon equilibirio, può solo migliorare!Peccata sia torbida e poco limpida.

Formato 0,50 l    5,5 %  alc/vol

Ora veniamo alla Cèleza, una kolsh che versata nel bicchiere si presenta di coloro oro pallido, velata ( forse un pochino troppo per lo stile ) , schiuma bianca a grana fine , poco persistente.
Passiamo al naso, aroma fresco dove prevale il profumo del luppolo ( freschissimo, solo un mese fa ero in germania ) , quindi la prima nota è speziato , erbaceo e resinoso.

Lascio riposare la birra , quanto basta e a naso risulta già essere equilibrata tra i sentori floreali ed erbacei oltre al fruttato più agrumato ( mandarino e arancio ) e quelli dati dall’uso di malto che mi conferiscono anche una note dolce, miele d’acacia  o millefiori.
Quanto prevale resta però lo speziato e l’erbaceo a naso.
In bocca arriva fresca, morbida, inizialmente percepisco le note maltate, dolce, pane bianco , cereale e miele, per virare poi sul fruttato o meglio agrumato ( leggero ).
Percepisco più note floreali , mentre le note erbcaceo/ resinose passano in secondo piano.
Carbonazione scarsa e, chiude secca e speziata.
L’ho trovata anche questa una buona birra , scorrevole e nuovamente equilibrata tra sentori floreali/ fruttati e la parte più dolce.

Formato 0,50 l    5 %  alc/vol

Insomma concludo dicendo che le due birre che ho provato mi sono piaciute, sulla Kolsh CHIEDO SCUSA ma non avevo un bicchiere adatto e ho usato un teku, forse anche quello mi ha lasciato una birra leggermente troppo velata.
In base ha quanto sentito a naso credevo di trovarmi una birra più amara del previsto, e invece come già sottolineato, un’ottimo equlibrio.
 Mentre per la Ma tì sottolineo il fatto di essere un pò troppo torbida, giudizio finale comunque buono.
Consiglio di servire entrambe le birre a 6-8 °.

ABBINAMENTI: per la Ma tì, carni rosse , carni speziate, risotti.Pesce e crostacei alla brace, dolci alla frutta e crostate.

Mentre per la Cèleza, ottima da bere sola per la sua freschezza, adatta con salumi e formaggi.Ottima con piatti tipici della cucina tedesca.

Ringrazio la Venti15Brewing per avermi inviato le birre.

Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.





martedì 21 luglio 2015

Deetz Hoppy Kölsch - Brauhaus Bevog

Eccomi tornato, da una settimana o più non scrivevo, ci eravamo lasciati con un'anticipazione, la Kölsch della Brauhaus Bevog.
Tempo si ferie ,di vacanze, quindi perché non farci un salto nella verde Austria, magari passando dal Friuli ricco di storia , famoso per i suoi vini oltre che per la buona birra, basta pensare a Foglie D'Erba,  un salto nella vicina Slovenia, magari con una pausa nelle splendite qcque di Pirano, affacciata sul mare non lontano da Trieste, per poi entrare in Slovenia fino a salire in Austria.
Il week end che mi sono preparato per possibilmente Settembre è questo, ovviamente con un piccolo tour tra birrifici e qualche locale.
Come detto torno a parlare dell Brauhaus Bevog, l' avevo già fatto qualche mese fa, Austria come detto, anche se di aaustriaco come già scritto ha ben poco.
Le birre sono una più buona dell'altra e la location oltre che al pub e al birrificio sono degne di un tour birrario.
Veniamo alla nostra birra, una Kölsch, l'unica delle birre prodotte ad avere uno stile tedesco,  4,8 % alc, circa 30 IBU.
Limpida, color oro, schiuma bianca fine e cremosa, con una buona persistenza.
Al naso è gradevole, pulita, profumi di fiori bianchi gialli, una leggera nota agrumata, un tocco dolce mieloso e un leggero erbaceo, in bocca, pane bianco, miele, agrumi.
Il finale è amaro, più erbaceo e pepato, un buon equilibrio, birra leggera e beverina.
Carbonazione e corpo medio.
Una buona kölsch, che si differenzia dalle altre per l'amaro finale e quel leggero sentore di pepato.
Fresca e dissetante, va servita a 6 - 8 °, se la lasciamo riposare noteremo di più l'amaro.

ABBINAMENTI : ottimale da bere sola per la sua freschezza, adatta con salumi e formaggi.Ottima con piatti tipici della cucina tedesca.

Formato 33 cl      4,8 % alc/vol     Pagata 3,50 € beershop