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lunedì 5 dicembre 2016

Thomas HArdy's Ale - Meantime Brewing Company



Il mito è tornato!!
Potrei intitolarlo così questo articolo, dove ovviamente Mito sta per birra, la birra in questione è la Thomas Hardy's Ale.
Ma tornando al nome di questa birra e alla sua storia, chi era davvero Thomas Hardy??
E^ stato un grande poeta e scrittore britannico, tanto da ricevere nel luglio del 1910 l'onoroficenza come Membro dell'Ordine al Merito del Regno Unito.
Tra le sue opere , "The Trumpet Major" ha un significato molto rilevante, in quanto a birra.Questa birra fu immaginata, sognata, pensata dal Thomas mentre stava scrivendo il  romanzo : "Era del colore più bello che l'occhio di un artista potesse desiderare per una birra: robusta e forte come un vulcano, piccante senza essere pungente, luminosa come un tramonto d'autunno dal sapore uniforme, ma, alla fine, piuttosto inebriante. Il popolo l'adorava, la gente per bene l'amava più del vino...
Questa birra rimase solo un sogno per Thomas, nel paese dove nacque , Dorchester gli intitolarono un pub il Trumpet Major e durante il rinnovamento del locale nel 1968 , a 40 anni dalla scomparsa del poeta,  il birrificio Eldridge Pope, decise di realizzare questa birra in memoria di Thomas.
Una birra forte , alcolica, corposa, a tiratura limitata, prodotta solo una volta all'anno, millesimata e prese il nome di Thomas Hardy's Ale.
Inizialmente fu prodotta solo nel 1968, ma già nel 1974 il birrificio Eldridge Pope, decise di produrla annualmente sempre in quantità molto limitate. La produzione venne sospesa solo nel 1999, quando il birrificio chiuse i battenti.
Divenne quindi una birra rara , difficile tra trovare, numerata e a quanto pare buonissima, oltre che dalla scadenza pluriventennale, infatti il birrificio dava 25 anni ... di vita a questa birra, non male!
Nel 2003 Phoenix Importers acquista ricetta e marchio e affida la produzione al birrificio inglese O’Hanlons, ma ebbe vita breve cessando solo 5 anni più tardi , nel 2008.
Adesso questa birra torna in produzione grazie ai fratelli Vecchiato, di Interbrau, noto importatore di birra,  che tramite la società BrewInvest, hanno acquistato da George Saxon di Phoenix Importers marchio e ricetta affidando la produzione al birrificio inglese Meantime.
Passiamo ora alla nuova Thomas Hardy's Ale, tenore alcolico pari a 11 ,2 ° che non stancano certo, versata si presenta di un bel colore ambrato , con riflessi ramato, rossastri , schiuma presente ma non eccessiva color bianco sporco.
Al naso il bouquet è ricco, esaltante, complesso ma soprattutto intenso, frutta candita, frutta sotto spirito, fichi secchie frutta secca, del cioccolato oltre a note di foglia di tabacco ( ricordo le vecchie Thomas HArdy's e il loro sentore di tabacco, che si riscopre in questa birra ), leggeri sentori di cioccolato, infine il caramello, più lei riposa più noteremo una leggera punta di ... pepe.
In bocca la birra arriva morbida, densa portando con sè la parte alcolica , calda.Frutta secca , note agrumate, miele di castagno e datteri.
Il luppolo è pressochè inesistente , solo nel finale di bevuta la birra è tendente all'amarognolo con una leggerissima nota acidula a rendere la birra molto equilibrata.
Qualcosina cambia rispetto alle passate Thomas Hardy's stappate, il mio consiglio è assolutamente quello di provarla , ma tra qualche anno saprà regalarci altre soddisfazione come tutte le sue precedenti produzioni.
Una birra complessa e alcolica, appagante, da divano come dice qualcuno, verranno realizzate delle limit edition, ma di questo ne parleremo in futuro.
Consiglio di servirla a 10 -12 °.

ABBINAMENTI: ottima con formaggi pregiati, come il grana stagionato, carne o primi piatti con sughi, dessert al cioccolato .


Formato : 0,33 L      11,2 °  alc /vol     Pagata : 4,50 euro spaccio dolci

Tutto ciò che viene scritto e pubblicato in questo blog è frutto della mia esperienza personale, ciò che pubblico è una mia opinione.Nel caso alcuni contenuti dovessero causare problemi, vi chiedo gentilmente di contattarmi.



mercoledì 23 settembre 2015

Ombra - Birrificio Toccalmatto

Ti ritrovi con qualche amico a bere qualcosa , non troppo impegnativo, vedi Loverbeer, Cantillon, e Carrobiolo, tranquilla direi, poi non contento torni a casa e ti metti in poltrona, nel mio caso divano.
Una birra beverina in poltrona???NOOO, meglio continuare con birre complesse, impegnative.
L'occhio mi cade su un'ultima bottiglia appena entrata in cantina, che avevo bevuto e apprezzato poche settimane fà.
Una Strong Ale barricata , forse meglio classificarla un barley wine, la Ombra del Birrificio Toccalmatto, una birra di ben 10 ° alcolici, invecchiata o meglio fatta maturare per 2 anni in barrique dove c'era a maturare dell'ottima grappa Trentina.
Si presenta di un bel colore ambrato scuro, con qualche riflesso bronzato, con schiuma biancastra , per niente persistente.
Al naso sentiamo subito il profumo di vinaccia, vinoso, con sentori da lievito selvatico, quali immagino i Brettanomyces, fruttata su tutto frutta rossa,  ho percepito sentori di mela, un filo di caramello , per poi passare al legnoso.
In bocca arriva calda, i 10 ° alcolici si sentono eccome, fruttata come al naso, dove emerge anche della frutta secca, uvetta, il caramello lo percepiamo a inizio bevuta, per poi passare nel finale a una nota più acida, vinosa.
Corpo pieno , carbonazione media.
Una birra non facilissima da bere, impegnativa anche per il grado alcolico, da poltrona come dicevo o da condividere con amici, un retrogusto vinoso ovviamente che può certamente riscaldare le nostre serate invernali. era da bere nella giornata di oggi visto che a Lecco è inverno!
Da provare, una discreta interpretazione.
Consiglio di servirla a 12- 14 °.

ABBINAMENTI: consiglio di gustarla sola, meglio se in compagnia, abbianta a formaggi stagionati o erborinati, dolci con frutta e dolci perchè no, natalizi.

Formato 37,5      10 % alc/vol      Pagata  14,50 euro in Beershop

martedì 5 maggio 2015

Almond 22 Torbata - Birrificio Almond 22 - Abruzzo

Oggi parliamo di una mia vecchia conoscenza, tra i miei primi birrifici artigianali italiani certamente non poteva mancare Almond 22, birrificio abruzzese fondato ormai ben 12 anni fa, era infatti il 2003.
Ne ha fatta di strada , alla guida Jurij Ferri, nato a Stoccolma da madre svedese e padre abruzzese, che dopo un pò di chimica e 5 anni da homebrewer ha fatto il grande salto con un impianto da circa 14 hl e una produzione annua che si aggira su 1200 hl circa.
L'originalità del nome , ha una bella storia, Pratola Peligna, questo il nome del paese dove nel lontano 1922 venivano spelate a mano le mandorle per la realizzazione dei pregiati confetti, da qui il nome Almond che in inglese significa appunto mandorla e 22 è l'anno che correva.
Ottime le birre con materie prime di qualità, dal miele proveniente dal parco Nazionale d’Abruzzo all’acqua pura di Farindola a caratterizzare fin dall'inizio queste birre.
Veniamo alla birra, la Almond 22 Torbata, sarà che a fine settimana devo partire per Dublino, l'Irlanda, terra di grandi Whisky, si tratta di una birra ispirata ai barley wine anglosassoni e prodotta appunto con l’utilizzo di malto torbato e miele di castagno.
Versata nel bicchiere, si presenta di un bel colore ambrato scuro, con una schiuma color cappuccino, fine e poco persistente.
Al naso è subito interessante dove spicca senza ombra di dubbio l'affumicatura apportata dal malto, poi sentori che in questi tipi di birra ci riportano al cuoio e alla pelle, per poi arrivare a sentori di frutta secca.
In bocca una luppolatura che armonizza le note tostate e caramellate dei malti affumicati, un giusto equilibro tra amaro di tostatura e sentori più dolci quali caramello.
Il tenore alcolico di 8,5 ° ci arriva solo sul finale lasciandoci a una buona bevuta, un retrogusto di malto breve che mi riporta ai grandi whisky scozzesi e irlandesi.
Birra pulita , ben fatta, per qualcuno birra da meditazione, da accompagnare magari a un buon sigaro, ma come già detto la bevuta non è difficile , una birra che appaga, difficile forse berla da 75 cl, meglio se condivisa in compagnia.
Consiglio di servirla a 10-12 °

( Scusate la foto, non ho fotografato il bicchiere )

ABBINAMENTI: molluschi , antipasti di pesce, salmone affumicato, pesce di lago, carni bianche, dolci al cioccolato

Formato 75 cl          8,5 % alc /vol        Pagata      8,90 beershop

mercoledì 11 febbraio 2015

Bommen & Granaten - Brouwerij De Molen

Continuiamo con birre a dir poco mostruose, in tutto non solo per il tenore alcolico.
Oggi volo in Olanda, precisamente a Bodegraven, cittadina dell'Olanda Meridionale, qui ha sede la Brouwerij De Molen.
Un' altro birrificio che insieme a De Struise, Cantillon, Extraommes, spesso troverete nel mio blog.
Definirlo amore a prima vista è poco, non ci si innamora solamente bevendo le tante birre che producono, ma per chi come me ha avuto la fortuna di visitare questo birrificio ...direi che è facile appunto.
L'Olanda è fantastica in tutto per chi la visita, tutti conosciamo i Paesi Bassi per Amsterdam,L'Ajax, i tulipani e ovviamente per i suoi mulini.
De Molen appunto è un vecchio mulino adibito prima a birrificio e ora a ristorante, dove all'inizio in un angolo nasceva il piccolo laboratorio, era fantastico ricordo ancora la mia visita nel 2010 mangiare con i fermentatori che spuntavano qua e là all'interno del locale per la mancanza di spazio.Negli ultimi anni il birrificio ha cambiato la sua sede produttiva espandendosi in un altro vecchio edificio ben più grande.
Non vedo l'ora di tornarci per visitare la nuova sede produttiva , inoltre all'interno del mulino vi è un fornitissimo beershop con diverse etichette straniere e olandesi senza escludere di trovarci qualche chicca.
Torniamo ora alla nostra birra la Bommen & Granaten, ovviamente il nome da dice tutta bombe e granate dati i suoi 15 %.
Questa birra è fantastica, definita da tanti paradossale, un vero e proprio mostro, pazzesca.
Questa barley wine (nella “versione inglese” dello stile) dall'imponente ABV di 15,2%, davvero imprescindibile nel suo stile.
Ciò che stupisce di più in questo barley wine, molto simile a un passito, è la capacità che ha avuto il birraio Menno Oliver, di nascondere il tenore alcolico, in un contesto del tutto equilibrato, dove il fruttato/agrumato ne determina il carattere.
Prodotta con lieviti di champagne ha un bel colore dorato/aranciato, con la schiuma, ovviamente, quasi assente. Dopo averla fatta riposare un po’ nel bicchiere, la birra regala al naso un sacco di frutta, arancia, mandarino, frutta bianca delicata, e un malto raffinato e sinuoso: un bouquet veramente fatto e finito,In bocca rivela la sua potenza, tutto è perfetto dall'alcol deciso che scalda ma non brucia, al fruttato di uva e mandarino che la fa accostare ai vini liquorosi quali passito, zibibbo, picolit per citarne alcuni.Scarsa luppolatura che però appaga questa birra.Poca carbonazione, bevuta esageratamente equilibrata.Un finale caldo che ci accompagna fino all'ultima bevuta.Che dire io un paio di bottiglie me le sono dimenticate in cantina, anche se è dificile resistere, anche se consiglio di lasciarla riposare per anni nascosta chissà dove ( sull'etichetta i 25 anni di invecchiamento non sono affatto uno scherzo).
Servire a una temperatura di 10- 12 °

ABBINAMENTI: ottima con i formaggi pregiati e nocciole, dessert al cioccolato.

Formato  33 cl      15,2 % alc/vol               pagata 5,50 beersho italia