Ecco conclusa un'altra degustazione, oggi ho assaggiato la gamma completa del neonato Birrificio Cascina Motta, sito in quel di Sale in provincia di Alessandria.
Cascina Motta è il primo e unico birrificio artigianale italiano a coltivare direttamente tutte le materie prime (orzo, luppoli ed altri cereali) necessarie per la brassatura, trasformandole completamente in azienda, compresa la maltazione dell’orzo. Per questo Cascina Motta è un vero e proprio Birrificio Contadino.
Una antica cascina di epoca napoleonica, con l’imponente villa padronale all ’ ingresso, che ha visto il susseguirsi della storia dell’agricoltura e che ne porta ancora evidenti le tracce: i filari di gelsi secolari per la produzione della seta, il fienile soppalcato per l’essicazione del tabacco, l’antica stalla per l’allevamento dei bovini di razza piemontese, usati allora per lavoro nei campi, il piccolo vigneto per soddisfare la sete dei fattori di un tempo.
Il progetto prende vita nel 2008 quando il nuovo proprietario del fondo, Massimo Prandi, ha fuso la sua lunga esperienza e cultura da enologo e tecnologo alimentare, con la capacità operativa di Marco Malaspina, che da generazioni coltiva i terreni del cascinale. Da questo primo sodalizio si è avviata la sperimentazione che ha riconvertito l’azienda alla coltivazione dell’orzo da birra e del luppolo in regime di agricoltura biologica. Poi la grande sfida della produzione del malto, anche questa costata innumerevoli prove e sforzi.Dopo quasi dieci anni di lavoro dietro le quinte, affinate le tecniche di produzione in campo e la maltazione, è arrivata la tanto attesa sala cotta nel luglio 2017. Contemporaneamente si è unito al team il mastro birraio, Alessandro Beltrame, formatosi tra i banchi di scuola del Corso biennale ITS di Torino e con ampia esperienza in numerosi birrifici del Piemonte.
Veniamo ora alle tra birre prodotte, la Sloira una Pilsner da 5° con Orzo distico varietà Tazio e Bastille, e luppoli Hallertau hersbrucker, Magnum e Chinook in cono, la Cavagna una Vienna da 5,8 ° è prodotta con malto chiaro tipo Pilsner e malto Vienna di colore bruno, autoprodotto con Orzo distico di varietà Tazio e Bastille. I luppoli impiegati Hallertau hersbrucker, Magnum e Chinook in cono e infine la Sanpa riconducibile a una Saison da 5 ° e prevede l’impiego di un 10% di frumento tenero e di un 10% di segale, entrambi non maltati.Parto dalla Sloira , ovvero la prima birra brassata dal Birrificio, leggera in stile Pilsner, chiara di un bel colore giallo paglierino con schiuma bianca pannosa, al naso i classici sentori di pane bianco e cereali ben marcati, oltre ad una fine nota erbacea.
In bocca è leggera, perfettamente in stile, semplice ma ben fatta, morbida, amara nel finale, beverina.
Stappo ora la Cavagna leggermente più alcolica con i suoi 5,8 °, color ambrato, decisamente velata, con schiuma possente color nocciola.
Al naso esplodono i profumi dolci del caramello, malti tostati, biscotti fatti in casa, in bocca arriva bella rotonda, attacco dolce, note tostate, caramello , frutta rossa, chiude finemente amara. In stile e facile da bere.
Chiudiamo con l'ultima creatura , la Sanpa, anch'essa da 5 ° , con segale e frumento tenero, color giallo paglierino, velata, con schiuma a gran fine , persistente.
Al naso noto subito quanto questa birra sia rustica, il che mi porta subito al mondo delle saison vecchio stampo.
Leggere note speziate ed erbacee , ma anche note fruttate e balsamiche.
In bocca diventa ancor più interessante, crosta di pane , miele, scorrevole con una leggera punta di acidità nel finale che ne ripulisce la bevuta, oltre a chiudere più amara. Davvero interessante !!
Che dire , ricette semplice , con tutta la filiera produttiva fatta ... in casa. Ottima pulizia , ben studiate le etichette a ricordare il forte legame con il territorio e la terra coltivata, una buona degustazione.
Si ringrazia Massimo di Cascina Motta per gli assaggi.
https://www.cascinamotta.it/
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