sabato 2 aprile 2016

Cuvée Saint Gilloise - Brasserie Cantillon

foto di Birre bevute 365.

Fino a 6 anni fa, non sapevo nemmeno cosa fosse il lambic.Alla prima bevuta quasi sputai la birra che avevo nel bicchiere, convinto che questo stile non faceva affatto per me.L'amore per i lambic arrivò pian piano, grazie a un viaggio in Belgio e con l'aiuto e i consigli di 2 amici amanti di questo genere di birre.Cantillon, 3 Fonteinen, Oude Beersel e non, beh cosa chiedere di più???Ora non ne posso fare a meno amo queste birre, meglio se bevute in compagnia.
Ho scelto una foto che ritrae un bicchiere di lambic come sfondo alla mia pagina , al mio blog, ed oggi mi sento di far un pò parte anchi'io di questa famiglia di amanti delle gueze e dei lambic.



Musée Bruxelloise De La Gueze, carte de membre N ° 200 ... tondo tondo non un numero in più non un numero in meno, anche io come spero tanti altri altri voglio tenere viva questa fantastica storia, ora mi perdo nelle parole negli aneddoti scritti da Jean Pierre nella sua "Grummelinkske ".
Ho scelto di riproporre la degustazione fatta un annetto fà ormai , chi non mi conosce forse non sà che oltre alla passione per il mondo della birra, coltivo da anni la passione per il calcio, che quasi quotidianamente mi vede sui campetti di periferia ad insegnare calcio ai ragazzini.
Parliamo oggi di una birra che adoro, cosi come il birrificio che la produce, Cantillon, una mecca a Bruxelles, almeno una volta nella vita ci dovete andare, se poi avete la fortuna come me di fare per ben 2 volte il tour con il birraio Jean e suo padre Jean Pierre, è tutta un'altra storia.
La Cuvée Saint Gilloise, 5 ° prodotta la prima volta nel 2004 per festeggiare il centenario del primo scudetto vinto dalla “Union St. Gilles” ( che ormai seguo nei risultati da qualche anno ) club di Bruxelles (squadra del cuore di Jean Van Roy)  ecco quindi il collegamento tra la birra e la mia passione per il calcio,  trattasi di un omaggio piuttosto particolare in quanto è una delle rare volte in cui un produttore simbolo ed alfiere della tradizione si cimenta a sperimentare.Inizialmente si chiamava Cuvée De Champion, poi visti i tristi risultati conseguiti dalla squadra, ribattezzata appunto Cuvée Saint Gilloise.
  

Trattasi, quindi, di un gueuze anomala in quanto vi è l’utilizzo di luppolo fresco (Hallertau) aggiunto a freddo al lambic che ha maturato per due anni in botti di quercia; l’aspetto è  un invitante  giallo leggermente ambrato e poco velato. La schiuma bianca, fine e abbastanza persistente.
Al naso l’aroma è soprendentemente diverso rispetto a quel che mi sarei aspettato, una bel profumo di vegetale accompagna sentori che richiamano l’uva bianca a cui si aggiunge una fantastica nota terrosa, arriva poi un leggero tocco  floreale (rosa) ed un accenno legnoso di quercia.Solo in fondo si percepiscono sentori brettati.
In bocca il corpo è medio con poca carbonazione, i gusti sono prevalentemente citrici con un amaro vegetale che va a fare da ottimo complemento all’acidità, ben presente ma non eccessiva. Finale secco, persistente e caratterizzato da note agrumate (buccia d’arancia). Una bella geuze, secca e rinfrescante e sarà interessante riprovarne una debitamente invecchiata tra qualche annetto, o meglio ancora dopo una decina d'anni in modo da valutare l’evoluzione del gusto luppolato, decisamente insolito per questo stile birrario, con una sicura attenuazione dell'amaro.
Conservare in posizione orizzontale.
Servire a una temperatura di 10°.




ABBINAMENTI: ottima come aperitivo, si sposa bene, con il pesce, molluschi e con i formaggi erborinati.

Formato 75 cl     5 % alc/vol             Pagata 12 euro in birreria specializzata

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