Eccomi tornato dopo qualche giorno di pausa, causa il mio compleanno, cosa c'era di meglio per festeggiare con ottime birre?L'ultimo week end è stato ricco, con la
partecipazione all'O.B.F, ossia l'Orobie Beer Festival , che si è svolto al The Dome di Nembro, dell' amico Michele Galati, giunto ormai alla sesta edizione.
Ottime birre, ottimi birrifici con 2 nuove realtà come il Birrificio Hammer, dove il birraio è un certo Marco Valeriani, che ai più non è un nome nuovo e il Birrificio Etnia, dove a produrre le birre c'è Nix, ovvero Nicola Grande, ex Birrificio Settimo.
Sabato ho preso parte al laboratorio della mattina chiamato Tutto In Una Botte, alla seconda edizione, tema del giorno il legno, quindi le birre passate in botte, pregi e difetti di questo straordinario modo di far maturare la birra.
A condurre il corso, figure importanti come Riccardo Franzosi di Montegioco, Valter Loverier di Loverbeer, Jerome Rebetez dello svizzero Bfm, Andrea Camaschella, Marco Pion, il tutto con 2 maestri quale Lorenzo Dabove e il grande Jef Van Den Steen del birrificio belga Glazen Toren.Nel pomeriggio invece spazio alle produzioni casalinghe sempre in ambito birre barricate, con un barley wine davvero ben fatto, spazio quindi a chiacchere e consigli e che consigli!!
Che altro aggiungere...?
Grande assente Teo Musso del Baladin.
Oltre al laboratorio come detto andava in scena il festival, dove i birrifici presenti erano, Glazen Toren, Bfm, Almond 22, Loverbeer, Birrone, Etnia,Mastino, Hammer e infine Carrobiolo.
Durante il laboratorio sono state servite tre birre di Loverbeer, Montegioco e Bfm, vediamo quali.
La prima è prodotta da Valter è la Saison Cardosa, 5,9 % alc/vol, una saison vecchio stile, caratterizzata da 4 elementi, erba, frutto, vegetale e fiore.
La base viene fatta in tini di rovere grandi, con i lieviti della Beerbera, dove vengono selezionati i migliori, il luppolo usato è l' East Kent Golding.
Questa birra ci ha diviso un pò , a qualcuno non è piaciuta o meglio poco apprezzata, ma c'è un ingrediente sconosciuto a molti che dà il nome a questa birra, il Cardo.
Il cardo è un vegetale simile al sedano, ma dal sapore simile al carciofo, tanti lo conoscono per essere il simbolo nazionale della Scozia.
Tipico della cucina piemontese, viene spesso usato nel piatto tipico, la Bagna Cauda, dove viene usato il più famoso Cardo Gobbo Di Nizza Monferrato , presidio Slow Food, mentre nella Cardosa viene impiegato il Cardo Bianco di Andezeno che si differenzia in amaro e solitamente è piu lungo.
La birra è color dorato, opaca e leggermente torbida, con schiuma finissima e per niente persistente.
A naso si sente il vegetale, acidità forte vicino all'acetico data appunto dal cardo, non mi è affatto dispiaciuta una volta saputo della presenza di questo nuovo ingrediente legato al territorio.
Passiamo alla birra di Montegioco, un blend di 2 birre , la Demon Hunter e la Mummia in piccole quantità per evitare l'acidità eccessiva.
Questa viene imbottigliata volutamente piatta senza alcuna rifermentazione in bottiglia. Grande finezza, piacevole,un fruttato pazzesco, amarene, maresce, mandorle amare e un leggero sentore di prugne.Che birra.
Passiamo alla birra di Jerome della BFM, quell' Abbaye de Saint Bonne Chaine che tanto amo, la miglior birra della giornata di cui ho già abbondantemente parlato in un precedente post ( bfm).
Queste 3 birre ho avuto modo di degustarle e capirle bene, mentre sulle prossime birre elencate mi sono soffermato meno.Non sono mancate delle sorprese.
Alla Bfm, la Procastinator, vinosa, acidula, poi un'ottima Helles che se non sbaglio viene fatta in 3 diversi modi cambiando il luppolo in dry hoppyng e la saison ,sempre leggermente acida.A mio avviso le miglior birre presenti al festival.
Passo al Birrone dove bevo la Cibus, chiamata pane liquido, ottima weizen bock , poi Birrificio Mastino che non conoscevo e provo la Ipa, 6,2 %, ben maltata e floreale, discreto amaro, ottime le 2 birre del Birrificio Hammer la Workpiece , una pacific ipa moooolto profumata da 6 % e la Westfalla, una Koln da 5%, ottima pulita, rinfrescante che penso prenda il nome dal mitico furgoncino hippy anni ' 70.
Infine finisco con 2 birre dell'amico Pietro del Carrobiolo , la Ginger Ale, buona ben caratterizzata dall'uso dello zenzero e la Triple in botte, a naso si sente il vino bianco, ma stranamente è passata in botti di barolo...come sempre ottime birre.
Purtroppo non ho bevuto niente del Birrificio Etnia, quindi alla prossima.
Dimenticavo le parole, gli aneddoti e le battute del grande maestro Jef, incontrarlo è sempre un onore.Alla prossima.
Nessun commento:
Posta un commento
lascia un commento